PALERMO. Proprio quando Leoluca Orlando lancia il suo appello ai partiti di sinistra per restare uniti attorno alla candidatura del rettore di dell'università di Palermo Fabrizio Micari, spunta un altro nome che potrebbe mettere d'accordo i dem e i partidi di Aldano e D'Alia. Si tratta dell'avvocato Nino Caleca, il quale però non si sbilancia. "Non parlo... non c'è nulla ora", dice su una sua eventuale candidatura col centrosinistra per la presidenza della Regione siciliana.
Caleca è stato assessore regionale all'Agricoltura nel penultimo governo di Rosario Crocetta, si dimise in polemica col presidente subito dopo l'ingresso in giunta di esponenti politici. Caleca era entrato nella giunta Crocetta su indicazione di "Sicilia democratica", movimento che era stato fondato da Lino Leanza; è stato a lungo legale di Totò Cuffaro nei procedimenti che lo hanno coinvolto per mafia.
Intanto, Matteo Ricci responsabile enti locali del Pd contesta la decisione di Mdp e SI di rompere con i dem. "Il Pd é impegnato per una coalizione larga e col civismo, sul modello Palermo. Stupisce che vi sia chi non riconosce la necessità di uno sforzo comune contro i populismi e una destra a evidente guida estremista. L'esempio di Palermo é li a dimostrare che quando si mettono da parte veti e controveti, e si lavora invece per un progetto largo e condiviso, si vince. La Sicilia di tutto ha bisogno fuorché di essere consegnata ai populisti a causa di divisioni incomprensibili. Facciamo appello a tutti perché questo non accada". Lo scrive in una nota Matteo Ricci responsabile enti locali del Pd.
A Ricci replica Roberto Speranza, coordinatore di Mdp: "Noi continuiamo a lavorare sempre e dappertutto per ricostruire il centrosinistra. E' evidente che chi invece fa di Alfano il perno di un nuovo progetto politico sta scegliendo di seppellire il centrosinistra".
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