Crocetta affigge i manifesti, tensione in Forza Italia. Miccichè: "Il Centrodestra non si spacchi"
PALERMO. Il lavoro dei pontieri continua a infrangersi sui veti incrociati nei partiti di centrosinistra e centrodestra, impantanati in colloqui che non riescono a sbloccare l’impasse sui nomi per la Presidenza della Regione siciliana e dunque sulla definizione delle coalizioni mentre il M5s prosegue la sua marcia elettorale. Una situazione di stallo che l’uscente Rosario Crocetta cerca di smuovere, accelerando la sua campagna per il voto del 5 novembre. In giro per l’isola sono comparsi i primi manifesti del governatore con il suo volto e la scritta 'la Sicilia ai sicilianì, col simbolo del 'Megafonò, il movimento fondato da Crocetta cinque anni fa. Nessun riferimento esplicito alla sua ricandidatura, più volte ribadita, ma una chiara mossa per tentare la volata mentre al Nazareno si sta cercando di chiudere l’accordo di coalizione per un 'campo largò. In salita sono date le quotazioni di Fabrizio Micari, il rettore di Palermo, proposto da Leoluca Orlando e sostenuto da Mdp e Si, anche se il nome non appassiona molti dirigenti locali dei dem. Micari potrebbe spuntarla, si osserva in casa democratici, se la sinistra cedesse sul veto nei confronti di Ap e se il partito di Alfano rinunciasse alla richiesta di un nome 'moderatò, fermo restando l’eventuale patto per le politiche col Pd. Sull'altro fronte, il Cantiere popolare di Saverio Romano invita Forza Italia, «primo partito della coalizione», ad avanzare una proposta. «Su quella coinvolga gli altri partiti in un confronto sereno e costruttivo», afferma Romano, pronto a formare le liste di Cp dopo l’ottima riuscita della kermesse politica di metà luglio a Cefalù. A Berlusconi piace il nome dell’avvocato Gaetano Armao; il commissario Gianfranco Miccichè sta provando a convincere Fdi e Lega ad appoggiarlo in ticket con Nello Musumeci, che farebbe il vice. Difficile però che Musumeci, sussurrano i suoi, accetti e dunque senza intesa appare probabile che il centrodestra si presenti spaccato con due candidati, come avvenne cinque anni fa. La tensione dentro Fi è alta. Armao non accenna a probabili candidature a governatore ma dice che il suo movimento «#SicilianIndignati sta lavorando insieme con tanti imprenditori, colleghi universitari, professionisti ed esponenti di varie categorie produttive per dar vita a una grande iniziativa di rilancio della nostra terra che si basa sul 'manifesto per il futuro della Sicilià e che ha incontrato l’appassionata condivisione del presidente Silvio Berlusconi e di Gianfranco Micciché con l’obiettivo di unire, innovando, i siciliani stanchi di Crocetta e che non possono affidare il futuro dei loro figli all’improvvisazione dei 5 stelle». «Berlusconi tolga l’incarico a Miccichè, abbiamo bisogno di una guida che ascolti e non di un commissario che sta facendo implodere il centrodestra», attacca il deputato regionale azzurro, Vincenzo Figuccia che aveva organizzato per domani una conferenza stampa invitando proprio Miccichè, che a quanto pare avrebbe declinato. Si schiera apertamente con Musumeci, un altro deputato forzista, Giorgio Assenza; in un post sul proprio profilo Facebook si rivolge così a Musumeci, che incassa anche il sostegno del Nuovo Cdu: «Io penso e spero che, alla fine, Forza Italia, e per questo mi appello al presidente Berlusconi e gli altri partiti e movimenti che, a parole, si dicono di centrodestra convergano sulla tua candidatura. In ogni caso, sappi che in molti ti seguiremo». L’implosione preoccupa il leader di Rivoluzione Cristiana, Gianfranco Rotondi: «Spaccare il centrodestra in Sicilia è un suicidio. Ci giochiamo una vittoria probabile in Sicilia e una certa a livello nazionale». Ma in serata è arrivata una dichiarazione di Miccichè che predica l'unione del centrodestra: «È essenziale fermarsi un attimo e riaprire il dialogo con tutte le forze politiche alternative al disastroso governo Crocetta. Non mi arrendo all’idea di spaccare il centrodestra e consegnare la Sicilia, e poi l’Italia, ai Cinque Stelle, sapendo di avere tutte le carte in regola e gli uomini giusti per vincere ed offrire ai siciliani un futuro migliore. Dobbiamo resettare incomprensioni ed eventuali malintesi, e sederci tutti attorno ad un tavolo serenamente, sapendo che l’unico veto accettabile è il veto alla sconfitta. Lo dobbiamo ai tanti siciliani che guardano con speranza alla proposta politica del centrodestra, lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo alla Sicilia, e dobbiamo farlo presto», dice il commissario di Forza Italia in Sicilia.