ROMA. "La Sicilia è una regione in gravissima crisi. Dal dissesto di bilancio creato da Crocetta al fenomeno dell'immigrazione, alla fuga di cervelli. I problemi veri sono questi". Così, intervistato dal Corriere della Sera, Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia, spiega che "ciò che ci giochiamo con le elezioni siciliane è quello di ridare un governo serio a questa regione o altrimenti finirà nelle mani dei Cinquestelle".
"Un governo serio non può che essere del centrodestra", spiega. "Oggi la partita vera è fra i grillini e il centrodestra. O si dissolve l'isola o si rilancia con un esecutivo regionale credibile e autorevole".
Tra l'altro, aggiunge, "se il centrodestra dovesse perdere in Sicilia rischia di compromettere la possibilità di vittoria a livello nazionale. Da diversi mesi abbiamo lanciato e stiamo lavorando per avere un centrodestra unito e un buon candidato. Il buon candidato il centrodestra ce l'ha".
Parisi si riferisce a Nello Musumeci: "È il candidato migliore. È credibile, onesto e serio. E ha già un ampia base di sostegno. Essendo stato sostenuto da ampi settori di Forza Italia, da tante realtà civiche e associazioni, dall'Udc siciliana, da Energia per l'Italia, da Fratelli d'Italia e dalla Lega. Ma anche da tanti importanti esponenti di Alternativa popolare, come ad esempio il presidente della commissione Affari costituzionale Salvatore Torrisi".
Alfano? "Non può porre veti nei confronti del centrodestra perché lui fa parte del centrosinistra. Ma c'è un altro elemento: Musumeci è il candidato di una larga base di opinione nel centrodestra e non è il candidato dei soli Salvini e Meloni".
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