ROMA. La sperimentazione del diploma di maturità in quattro anni "non la si fa per risparmiare, sarebbe assurdo pensarlo". Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli a Radio 1 in merito alle obiezioni sollevate sul pericolo che questa riduzione a 4 anni dei licei possa portare a una minore richiesta di organico.
"Non possiamo pensare - ha aggiunto il ministro - che si dica 'sì' o 'no' ad un contenuto di innovazione dentro la scuola, pensando prevalentemente a quanti occupati bisogna avere. È il contrario. Dobbiamo reinvestire molto di più sulla scuola. Discutiamo delle finalità utili agli studenti, alle famiglie, al ruolo che la scuola deve avere nella società e sulla base di questo facciamo occupazione, non il contrario, soprattutto nella scuola che non è un settore ma è in realtà l'anima, il cervello, il sangue di una società su cui bisogna continuare ad investire ed innovare contenuti didattici e percorsi formativi".
La ministra è intervenuta stamattina nel corso della trasmissione '6 per parlare del decreto da lei firmato per il Piano nazionale di sperimentazione in 100 classi sul diploma in quattro anni. "C'è la necessità - ha dichiarato - di gestire il procedimento delle autorizzazioni individuali, che è avvenuto in questo anno in modo più trasparente, e contemporaneamente elevare la qualità della partecipazione delle scuole".
E ancora: "Abbiamo messo dei paletti veri per poterci confrontare su una sperimentazione effettiva". Infine sul pericolo di 'asinizzazione' per gli studenti che aderiranno alla sperimentazione Fedeli ha poi concluso: "Nessun pericolo 'asinizzazione'. Bisogna qualificare qualunque percorso che duri 4 anni, così come l'introduzione delle lauree triennali".
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