PALERMO. Fausto Raciti apre il tavolo con i moderati per scrivere un programma e trovare un candidato unitario che possa vincere le Regionali siciliane del 5 novembre. Una nota di poche righe del segretario regionale del Partito Democratico indica la strada che il partito intende percorrere, dopo le tante voci e accordi (veri o meno) di cui si è discusso negli ultimi giorni. Un tentativo di fare chiarezza, insomma, e di evitare ulteriore fraintendimenti con gli alleati presenti e futuri. "C'è stato fin qui un percorso che in Sicilia ha visto confrontarsi Pd e civismo - scrive Raciti - e che ha offerto un contributo importante alla discussione in vista delle prossime elezioni regionali. Con i moderati abbiamo vinto insieme a Palermo, condiviso un pezzo di strada nel corso della legislatura regionale, siamo stati impegnati insieme nel governo Renzi e nel governo Gentiloni. Ora è arrivato il momento di scrivere insieme il programma e definire la proposta con la quale affrontare le prossime elezioni regionali". Non si sono fatte attendere le reazioni. Come quella di Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all'Assemblea regionale siciliana: "Ormai c'è una linea tracciata e condividiamo come Raciti l'esigenza di sottoscrivere il programma elettorale prima possibile. Occorre anche il metodo per definire rapidamente il quadro delle liste e l'indicazione del candidato alla presidenza della Regione. Il nostro rapporto col Pd consente di tenere salda l'alleanza che governa il Paese. Chiaramente si deve arrivare ad una sintesi che individui chi sottoporre al giudizio dei Siciliani per guidare il governo regionale. Ma il concetto del numero uno Dem nell'Isola era stato lanciato già questa mattina da Enzo Bianco, sindaco di Catania, in una intervista pubblicata dal Corriere della Sera: "L'alleanza con il centro c'è già a Palermo e a Catania - è l'analisi di Bianco -. E poi la domanda è: in Sicilia vogliamo vincere o perdere? Noi qui abbiamo bisogno dell'Udc di Casini e di Ap, che hanno un radicamento vero. E hanno dato un contributo leale a Crocetta, a Palermo e a Catania". Il primo cittadino di Catania auspica "che prevalga la ragionevolezza. Ma se la sinistra volesse proprio suicidarsi, penso che potremmo vincere anche senza di loro". Sul candidato, "a maggio i vertici del Pd mi hanno sondato, ma io ho un impegno con i miei cittadini. Sono stato fra quelli che hanno chiesto di sollecitare la disponibilità di Grasso, e forse avremmo dovuto acquisire subito il suo rifiuto. Oggi credo che dobbiamo seguire i modelli Palermo e Catania: sia Leoluca Orlando che io siamo stati eletti al primo turno con un' alleanza molto ampia, dal centro alla sinistra", dichiara Bianco. "Se si parla di un centrista, penso che Gianpiero D'Alia abbia le maggiori chance. Se andiamo alla società civile, Fabrizio Micari ha tutte le carte per correre; oppure un giovane come Emiliano Abramo, che qui è coordinatore della Comunità di Sant'Egidio", ipotizza Bianco. E ancora: "Pensando al Pd, c'è Giuseppe Lupo, attuale vice presidente dell'Assemblea regionale. Se volessimo pensare a una figura con forte valore simbolico, Lucia Borsellino è molto stimata a amata. Però la cosa più importante è fare presto".