PALERMO. Il governo cade ancora una volta: questa volta sulla norma che istituiva due nuovi parchi. L'Ars con voto segreto (33 favorevoli e 24 contrari) ha approvato un emendamento soppressivo dell'articolo. Il voto è arrivato dopo un lungo dibattito in aula, i deputati sostenitori della norma avevano avvertito che in caso di bocciatura sarebbe stato a rischio l'intero collegato per il venir meno dello schema di norme su cui era stato raggiunto un accordo tra maggioranza e opposizioni. Dopo la soppressione della norma, alcuni deputati della maggioranza si sono avvicinati ai banchi del governo: il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha sospeso i lavori per alcuni minuti. Ieri il governo era caduto in aula, col voto segreto, sull'emendamento che prevedeva la soppressione della norma per la liquidazione di Riscossione Sicilia, la società pubblica che riscuote le imposte nell'isola amministrata dall'avvocato Antonio Fiumefreddo. Durante una pausa dei lavori parlamentari è stata poi predisposta la riscrittura della norma sulla liquidazione. La Regione avvierà le procedure, ma ha tempo fino al 31 dicembre del 2018, perché entro quella data dovrà essere stipulata un'apposita convenzione con il ministero dell'Economia "che assicuri il mantenimento dei livelli occupazionali del personale con contratto a tempo indeterminato in servizio a far data 31 dicembre 2016". Lo stop a Riscossione arriverà, dunque, ma con calma. Salta subito invece l'amministratore unico Antonio Fiumefreddo.