ROMA. C'è il via libera definitivo ad oltre 58 mila assunzioni nella scuola, la stragrande maggioranza, quasi 52mila, spetta a nuovi insegnanti ma un'altra infornata riguarda il personale Ata, amministrativi e collaboratori. E si apre anche a una prima tranche per i presidi.
Il Consiglio dei ministri, probabilmente l'ultimo prima della pausa estiva, ha così sbloccato immissioni attese ma per cui mancava il sì finale. Ora, con tre decreti, sì dà l'ufficialità agli ingressi. D'altra parte già in questi giorni gli insegnanti sono alle prese con le assegnazioni delle cattedre in base ai cosiddetti ambiti territoriali.
"Assunzioni mirate" nella Pubblica Amministrazione, dopo le forze di polizia c'è anche l'ok "definitivo alle assunzioni nella scuola per l'anno scolastico 2017-18", ha annunciato via Twitter la ministra della P.A, Marianna Madia, appena terminata la riunione a Palazzo Chigi.
Insomma il Governo sembra orientato ad essere più "generoso" nei settori che rispondono direttamente ai bisogni dei cittadini e più oculato nel resto dei casi. Nel dettaglio l'ondata di assunzioni nella scuola prevede, come sintetizza la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, "51.773 docenti", "6.260" unità di personale Ata, "259 dirigenti scolastici" e "56 educatori".
In tutto quindi si tratta di 58.348 nuovi posti. Quanto ai presidi, nelle prossime settimane dovrebbe essere pubblicato il bando per reclutarne altri 2 mila. Il concorso si dovrebbe tenere in autunno, per garantire l'entrata in servizio alla partenza dell'anno scolastico successivo.
Dal Consiglio dei ministri è arrivato anche il via libera alla norma sull'equo compenso: "Una svolta rispetto alla crisi dell'avvocatura e agli squilibri di fronte a committenti molto forti", ha commentato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
La norma, ha spiegato "sancisce come vessatorie una serie di pratiche e comportamenti contro le quali il contraente potrà ricorrere. Si tratta di novità attese da tempo - ha aggiunto - soprattutto dai giovani, sottoposti a una sorta di caporalato intellettuale".
Secondo il presidente del consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, si tratta di un provvedimento che "avrà certamente ripercussioni sui giovani, ma soprattutto segna una svolta culturale: è un segnale importante". Per quest'anno le assunzioni sono coperte con le risorse stanziate in legge di Stabilità (circa 400 milioni per il 2018).
I circa 52 mila posti riservati ai prof includono 13.393 insegnanti di sostegno. Come noto, la metà sarà 'pescata' dalle graduatorie di merito (prendendo i vincitori di concorso), l'altra dalle liste ad esaurimento. Una buona fetta, circa 21mila, deriva dal normale turnover (gli ingressi sostituiscono i pensionamenti), ma ci sono anche oltre 15 posti che sono stati trasformati da organico di fatto a organico di diritto e 16 mila che vanno a colmare nuove esigenze.
Ai docenti si aggiungono oltre a un primo blocco di presidi, anche collaboratori e personale tecnico e amministrativo.
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