Venerdì 22 Novembre 2024

Berlusconi accelera sulla Sicilia ma Alfano non chiude al Pd

Berlusconi e Alfano

PALERMO. A sentire tutti gli attori in campo per la definizione dei candidati alla guida della Regione Sicilia è "questione di giorni". E in effetti tra i contatti a Roma e quelli sull'isola, lo stallo in cui versano centrodestra e centrosinistra starebbe per finire. Nel mirino resta Angelino Alfano ed il "bottino" di voti che sull'Isola potrebbe fare la differenza. Il ministro degli Esteri ha avuto anche contatti con diversi big del Pd tra cui Lorenzo Guerini e Graziano Delrio (i due si sono visti a margine del Cdm). Ovviamente sul piatto non c'è solo la Sicilia, ma per quanto riguarda la possibilità di stringere un accordo per correre insieme alle regionali, dal Nazareno non nascondono l'ottimismo parlando di "sostanziali e concreti passi in avanti". La partita, confermano da Area Popolare, è tutt'altro che chiusa soprattutto perché dentro al partito i malumori ed il rischio di spaccature per una convergenza con il Pd non sono elementi che passano in secondo piano. Quello che è certo è che se Alfano dovesse optare per un candidato come Caterina Chinnici oltre al sostegno dei Dem avrebbe anche quello dei partiti più a sinistra. Chi non rinuncia a chiudere con Area Popolare però è anche il coordinatore siciliano di Fi Gianfranco Miccichè. Per il ras azzurro previsto un incontro ad Arcore da Berlusconi per discutere proprio di alleanze e candidature, con lui ci sarà il professor Gaetano Armao, leader di Sicilia nazione da tempo impegnato (progetto sponsorizzato anche dal leader azzurro) nel radunare intorno a sè imprenditori ed esponenti della società civile. E se un'intesa l'area centrista è negli obiettivi del coordinatore azzurro, l'idea di un riavvicinamento con Area Popolare non dispiace nemmeno ad una parte del board di Forza Italia. Oltre a Gianni Letta anche Niccolò Ghedini da tempo lavorano ad un progetto centrista da affiancare a Forza Italia ed un'intesa con il leader di Area Popolare in Sicilia aprirebbe le porte ad un accordo nazionale. Ecco perchè dal pranzo di Arcore in molti si aspettano che il Cavaliere possa fare un'apertura concreta ad Ap non solo per correre insieme in Sicilia. L'ex premier però sa bene che un accordo con l'ex delfino genera malumori tra gli azzurri ed in molti non nascondono la preoccupazione che il riavvicinamento tra i due possa avere come effetto immediato quello di perdere consensi al Nord a vantaggio di Salvini. L'accordo con il ministro degli Esteri sancirebbe poi la rottura, almeno a livello locale, con il duo Salvini-Meloni pronti a sostenere Nello Musumeci che non appare intenzionato a farsi da parte anche se Forza Italia dovesse optare per un altro candidato. Una divisione che l'ex capo del governo non vede con preoccupazione perché eventuali spaccature locali non minano l'accordo nazionale.

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