PALERMO. Le liti fra i pochi deputati in aula hanno fatto da cornice all’ennesimo flop dell’Ars. Il Parlamento regionale anche oggi è stato costretto a chiudere per mancanza del numero legale. E così ha aggiunto appena pochi minuti a un bilancio che dal 29 aprile a ieri vedeva appena 13 ore e 36 minuti netti di lavoro senza alcuna legge approvata.
E a questo punto a un amareggiato presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, non è rimasto che rinviare i lavori a martedì prossimo. Il Parlamento si ferma quindi per altri quattro giorni. E da martedì, alla ripresa, avrà solo tre giorni per approvare almeno quattro leggi che da oltre mesi sono impantanate: il rendiconto con le correzioni al bilancio 2016 imposte dalla Corte dei Corte, l’assesstamento, la Finanziaria bis con le misure per precari e varie altre categorie, e il nuovo regolamento interno che abolisce il voto segreto. Il termine ultimo per il voto è giovedì 10, poi scatteranno le ferie.
Oggi in aula duro scontro sulla responsabilità della mancanza del numero legale. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia, ha attaccato la maggioranza: «C’è un intero partito, Sicilia Futura, assente. E nel Pd perfino la capogruppo e altri colleghi si sono messi in congedo». Secca la replica di Giovanni Panepinto, vicecapogruppo Pd: «Il Pd è presente, qualche assenza è fisiologica: Arancio, per esempio, è malato. Non possiamo essere messi sotto accusa». Ma la renziana Valeria Sudano ammette: «Ormai maggioranza e opposizione non ci sono più. Serve solo il senso di responsabilità dei singoli deputati».
E Ardizzone ha a sua volta sottolineato un’assenza pesante: «Dispiace che nel momento in cui si deve votare il rendiconto manchi perfino il presidente della Regione, Rosario Crocetta».
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