ROMA. «Ecco, arrivano i Tupamaros». Nella frecciata di un alto vertice del Pd al passaggio di Roberto Speranza e alcuni ex dem in Transatlantico si riassume il clima da guerriglia permanente tra Pd e Mdp. Uno scontro permanente fatto sia di passaggi di deputati da un gruppo all’altro, vedi ieri Piero Martino, sia nella distanza nei voti d’Aula, con Mdp che domani potrebbe smarcarsi anche nel voto sulla missione in Libia. Ma c'è un terreno che vede gli ex compagni di partito più che dialoganti: in Sicilia, infatti, il segretario regionale Fausto Raciti si sta facendo in quattro per mettere insieme tutto il centrosinistra, da Casini e Alfano a Bersani. Nonostante Matteo Renzi mostri distacco per la partita siciliana, sull'isola a novembre si incroceranno varie sfide: un assaggio di quella nazionale con i grillini che già si sentono vincenti, un test per una ancora lontanissima alleanza di centrosinistra e una prova per gli equilibri interni del Pd. Anche se Dario Franceschini, infatti, ha provato a trattenere nel Pd il suo ex portavoce, raccontano che il ministro della Cultura sia preoccupato per la deriva solitaria dell’ex premier. "Ma poi in modo meno nobile - malignano i renziani - è una preoccupazione sul fatto che Renzi vorrà fare da solo le liste per le politiche riducendo al lumicino il peso delle minoranze». Se il Pd dovesse uscire pesantemente sconfitto in Sicilia, non solo le minoranze potrebbero chiedere una correzione di rotta al leader dem, che ha i numeri degli organismi del partito dalla sua parte, ma anche la necessità di non subire nuove scissioni. Dario Franceschini, pur rinviando il confronto a settembre, non ha però intenzione di mollare il pressing sulla necessità di alleanze. E molto potrebbe influire in un senso o nell’altro sia il rapporto tra Pisapia e Mdp, sia il ruolo che Romano Prodi sta svolgendo come collante del centrosinistra. Per ricucire dopo che l’ex sindaco di Milano ha dato forfait all’incontro, i pontieri sono al lavoro per un nuovo faccia a faccia tra Speranza e Rosato prima della pausa estiva. «I rapporti non sono rotti», confermano da Campo Progressista. Renzi rinvia il confronto a settembre ma almeno sulla Sicilia la speranza dei vertici del Nazareno è di riuscire a chiudere prima della pausa estiva definendo prima i confini della coalizione, includendo Angelino Alfano, e poi trovando un candidato che al Pd vorrebbero proveniente dalla società civile più che dai partiti.