PALERMO. Immagina una coalizione che vada da Musumeci e la Meloni fino ad Alfano mettendo insieme tutti i leader dei partiti e movimenti di centro. E che ovviamente ruoti intorno a Forza Italia. E a Musumeci e Lagalla, già autocandidatisi alla presidenza, il leader di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, manda un messaggio preciso: «Il loro metodo è terrificante. Dire “o io o nessuno e vi faccio perdere è terribile. Uccide la politica». Era già in campo Musumeci. Ora c’è un nuovo candidato: Roberto Lagalla. «Sto lavorando da due mesi in maniera pazzesca e senza interessi personali per creare una coalizione vincente. Per questo dico che il metodo “o io o vi faccio perdere è terribile”. Ammazza la politica. La politica è ferita dalla demagogia. Se pure i politici di professione cominciano a utilizzare questo sistema la politica è finita. Musumeci è un candidato ottimo ma questo suo modo di agire è terrificante». Che tempi si è dato per individuare il candidato? «Non sono io a decidere. Io lavoro per la coalizione. Quando sarà formata... Ogni giorno però spunta una nuova candidatura che mette tutto in discussione mentre noi trattiamo con i partiti... Ci si dovrebbe riunire, come si faceva una volta, formando la coalizione. Oggi le coalizioni non sono unite ed è più difficile. Mi auguro che la politica possa tornare a primeggiare». I boatos raccontano che Alfano le abbia chiesto di poter indicare la candidatura. Lei che identikit darebbe del candidato? «Speriamo sia un candidato nostro del centrodestra o addirittura di Forza Italia. Abbiamo decine di nomi che potremmo proporre. Se Berlusconi fa una telefonota...». Parliamo della trattativa per riportare Alfano e Ap nell’orbita di Forza Italia. A che punto è? «Se non avvengono complicazione è definita. Io sto lavorando a un centrodestra allargato fino ad Ap. Tutto quello che va fuori dal Pd verso il centrodestra è auspicabile che possa venire con noi. Ma attenzione, la ricostruzione del vecchio centrodestra moderato non si può fare: non esiste la Lega in Sicilia e nemmeno più An. Oggi siamo tutti moderati. Il punto di partenza è che se i moderati stanno insieme possono vincere tutto: una coalizione che mettesse insieme Sicilia Futura (con cui però non ho alcun dialogo in corso), Ap, Udc, Centristi per l’Europa, Lombardo, Musumeci e la Meloni secondo me supererebbe il 60%». E pensa che riuscirà a metterla insieme? «Ho parlato con Casini. Mi era sembrato interessato. Ora non so. Se chiudiamo con Alfano diventa tutto più facile. Considero questo accordo in stato avanzato. In pochi giorni chiudiamo». E Alfano otterrà, come suggeriscono le indiscrezioni, un patto che gli permetta di superare lo sbarramento alle Politiche? «La richiesta di Alfano è legittima. E la trovo abbastanza naturale. Se per le Politiche ci sarà una legge elettorale proporzionale, ognuno per i fatti suoi e poi si vede. Ma se ci saranno le coalizioni Berlusconi ha la possibilità di tornare a vincere. Se loro sono disponibili vinceremmo anche le nazionali, poi non so se Salvini può accettarlo. Ma io preferisco sempre il centro a Salvini. Sarebbe un vero peccato se la riaggregazione dei moderati non si riuscisse a fare. Tutti dicono di volerla». Peseranno più le diffidenze e i rancori degli ultimi 5 anni o la caccia ai voti per sconfiggere centrosinistra e grillini? «Tutti hanno fatto errori. La prima cosa da fare è mandare in soffitta il passato. Se pensassimo al futuro, alla Sicilia e all’Italia, ogni singolo errore di deputati o leader lo si potrebbe superare facilmente. E poi, scusi, con Alfano ero io che potevo avere più risentimenti. Eppure ho già mandato in prescrizione il passato».