PALERMO. Carta, materiale di cancelleria, vaccini, ristorazione, pulizia: decolla la centrale unica degli acquisti della Regione con 650 milioni di euro di gare bandite da aggiudicare entro settembre, ma le polemiche non mancano.
A fronte dei risparmi raggiunti, le piccole imprese siciliane sostengono di essere tagliate fuori dalle gare perchè per partecipare bisogna dimostrare di avere fatturati da capogiro. L’ultimo bando è stato aggiudicato mercoledì scorso. La Regione spenderà poco più di 2,8 milioni di euro in tre anni per l'acquisto di carta e materiale di cancelleria. È la prima volta che accade, prima ogni ufficio faceva da sé e la spesa stimata era di circa tre milioni e mezzo.
Il dato è stato utilizzato grosso modo dalla Regione come base d'asta e la gara della centrale unica degli acquisti ha consentito di risparmiare 667 mila euro per i prossimi tre anni. Le aziende vincitrici sono però due ditte con sede nel Lazio e in Puglia, la 3Mc e Spa e la Icr Spa. Nel dettaglio, la incasserà un milione e 456 mila euro per fornire carta in risme «naturale, ecologica e riciclata». La seconda invece fornirà materiale di cancelleria per un totale di un milione e 388 mila euro.
"La centralizzazione degli appalti dovrebbe essere limitata solo agli acquisti strategici, cioè quando è necessaria l'uniformità dei prodotti. In altri casi, invece, va evitata perché produce solo danni alle imprese locali e di conseguenza chiusure e disoccupazione. Consip dovrebbe limitarsi a dare linee guida sui prezzi, fornendo una sorta di prezziario, così come avviene nel settore dell'edilizia", lo afferma Andrea Terenghi, vicepresidente di pmiSicilia.
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