ROMA. Un quadro particolarmente critico, quest'anno, sul fronte incendi in Italia ed in particolare in Sicilia. E' quello che emerge dalle parole del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, in audizione in commissione Ambiente al Senato sugli incendi. Difficoltà legate ad almeno per due ordini di motivi: "Da un lato - ha detto il ministro - abbiamo la forte siccità che sta caratterizzando la stagione estiva, con temperature al di sopra della media e una ventilazione che favorisce il propagarsi degli incendi. Dall'altro lato c'è la gravissima recrudescenza di episodi dolosi, che rappresentano la stragrande maggioranza delle cause degli incendi che ancora oggi siamo chiamati a fronteggiare". Citando i dati della Protezione civile, Galletti parla di "eccezionalità" e "complessità" ricordando che "nella sola settimana dal 10 al 17 luglio sono stati richiesti oltre un terzo degli interventi anti-incendio dall'inizio dell'anno. Di fronte a questo insopportabile crimine contro la natura e contro ognuno di noi, stiamo mettendo in campo tutte le azioni e tutto il personale, Esercito compreso, disponibile". Ma avverte: "serve anche una fortissima azione repressiva contro i piromani e gli incendiari". In proposito Galletti fa presente che "oggi Forze dell'ordine e magistratura dispongono di una normativa più adeguata, grazie proprio al lavoro del Parlamento: la legge sugli ecoreati che ha infatti introdotto strumenti attesi da decenni contro chi fa scempio dell'ambiente"; tra cui "il reato di 'disastro ambientale'", tra cui può rientrare l'incendio boschivo, che prevede una pena di reclusione da 5 a 15 anni ma che con "l'inasprimento" si può arrivare a una condanna "di oltre 20 anni di reclusione". Inoltre il ministro ricorda che si sta predisponendo "un Programma nazionale di incremento della resilienza, di ripristino dei servizi ecositemici e di conservazione della biodiversità forestale nelle aree protette percorse dal fuoco; per il quale ho previsto un primo stanziamento di 5 milioni di euro". Il ministro - parlando di "un'attività di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali con la quale si sta affrontando una stagione che ha tutti i caratteri dell'eccezionalità" - ricorda "un Accordo quadro tra il governo e le Regioni" per "integrare ulteriormente il quadro delle iniziative assunte dal governo per prevenire, per quanto possibile, su tutto il territorio nazionale, eventuali disfunzioni operative". "I vigili del fuoco da metà giugno a luglio di quest'anno - dice - hanno già effettuato circa 33 mila interventi a terra", contro i 73.043 di tutto il 2016 e i 68.651 del 2015; inoltre sono state "già attivate" nello stesso periodo "ben 832 schede da parte del Centro operativo aereo unificato (Coau) per l'impiego di mezzi aerei della flotta statale. Il Coau oggi vanta una delle maggiori flotte di cui abbia potuto disporre nell'ultimo decennio". Inoltre Galletti offre un'analisi di alcune situazioni particolari. La Campania: nel parco del Vesuvio sono stati individuate 7 aree sensibili su cui opera una pattuglia composta da 3 unità in servizio 24 ore su 24 dell'Esercito, con l'impiego complessivo di 105 militari; una prima approssimativa stima dei danni dei tre incendi parla di circa 1600 ettari del parco del Vesuvio, di questi 550 della riserva forestale 'Tirone Alto Vesuvio'. La Sicilia: da metà giugno a metà luglio i vigili del fuoco hanno effettuato più di 4.500 interventi di spegnimento a terra; è la Regione dove, al momento, sono stati attivati il maggior numero di interventi aerei dal Coau, più di 184 su un totale nazionale pari a più di 632. E infine l'emergenza a Roma, con particolare riferimento alla pineta di Castel Fusano, di cui ancora non è possibile una precisa quantificazione dei danni, "sicuramente copiosi".