ROMA. Forza Italia è pronta a collaborare con il governo per risolvere l’emergenza migranti. Ad assicuralo è Silvio Berlusconi che in un’intervista a Tiscalinews apre all’ipotesi di un tavolo nazionale sul tema immigrazione. La disponibilità del Cavaliere ad una collaborazione con l'esecutivo mette ancora una volta in evidenza la 'distanza' del leader azzurro rispetto all’altro 'pezzo' di centrodestra (in particolare con Matteo Salvini) che sull'argomento invita l'esecutivo ad avere un’atteggiamento più muscolare. Che la strategia dell’ex capo del governo si muova su un’altra linea rispetto al duo Salvini-Meloni lo dimostra non solo la differenza di vedute sul tema dei migranti, ma anche il progetto per il centrodestra del futuro. Il Cavaliere, e non è più un mistero, punta ad una ricomposizione dell’area moderata con Forza Italia a fare da perno. Uno schema che ha portato nelle scorse settimane i suoi fedelissimi a muoversi per intercettare all’interno della vasta area centrista tutti gli esponenti ormai in sofferenza. Ad essere preso di mira resta il partito di Angelino Alfano che dopo l’addio di Enrico Costa ha perso anche Massimo Cassano, potente senatore pugliese che proprio in mattinata ha ufficializzato il rientro in Forza Italia. Un ritorno quello nelle file azzurre che viene 'concesso' solo a chi ha determinati requisiti, uno su tutti, il radicamento sul territorio. A tutti gli altri nostalgici viene invece chiesto di lavorare ad un nuovo soggetto politico che in futuro ed in base anche alla legge elettorale, potrà aggregarsi a Fi: «Se nascerà, come mi pare ci siano le condizioni perché accada, un nuovo soggetto di centro in Parlamento, alleato con noi, credo che questo sia un fatto positivo, se non altro perché riporta alle Camere, in questa ultima fase della legislatura, un pò di coerenza con le scelte degli elettori nel 2013». Insomma il progetto che il leader di Fi ha in mente vede la nascita di un centro moderato che faccia da capofila di un rinnovato centrodestra che in Europa ha il suo approdo nel partito popolare europeo. Una 'scelta di campo' su cui l’ex capo del governo non è disposto a trattare e che lo allontana sempre di più da Matteo Salvini. Ovviamente tutta la partita si giocherà quando sarà chiaro il modello di legge elettorale con cui si tornerà alle urne ed anche su questo Berlusconi intende giocarsi la sua partita. L'auspicio è che si riparta dal modello tedesco su cui si era registrata una convergenza in commissione. Un sistema che consente al leader azzurro di non dover 'legarè il suo destino a quello degli altri alleati ma che, al contrario gli consente di avere mani libere dopo le elezioni in modo da poter far 'pesarè i suoi voti nella composizione di una maggioranza. Un progetto che non esclude nemmeno di dover tornare a dialogare con il Pd di Matteo Renzi. Il leader azzurro fa capire che il Nazareno è ormai un’esperienza chiusa ma ammette che con il leader del Pd dovrà confrontarsi di nuovo in Parlamento per l'approvazione della legge elettorale. Cosa che peraltro proprio oggi Renzi si dice disponibile a fare.