Lunedì 23 Dicembre 2024

Orlando lavora alle regionali, vertici Pd non invitati: prime frizioni

Leoluca Orlando

PALERMO. Un tavolo di confronto regionale, coordinato dall'ex deputato Rino La Placa per trovare la sintesi con gli alleati sul candidato alla presidenza della Regione e sul programma, partendo comunque da alcuni punti fermi come l'acqua pubblica. E' quanto proposto dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel vertice che si è svolto stamani a Villa Niscemi alla presenza di alcuni esponenti dei partiti di centrosinistra. Ad aprire il confronto è stato Orlando che ha ringraziato la coalizione che lo ha sostenuto alle amministrative per il successo elettorale e subito dopo ha affrontato il tema delle regionali. Il sindaco, pronto a lanciare la lista dei territori, ha suggerito il "modello Palermo" come chiave di volta e ha rimarcato soprattutto la necessità di discontinuità col governo di Rosario Crocetta, auspicando l'unità del fronte anche nell'ipotesi che il presidente uscente confermasse la propria candidatura. Una linea che comunque necessiterà di un accordo che appare tutto in salita. Al vertice infatti non c'era il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, perché non invitato. C'erano altri leader regionali di partito: come l'ex ministro Totò Cardinale, animatore di Sicilia Futura, che nel suo intervento ha richiamato all'esperienza dell'Unione; i socialisti Carlo Vizzini e Nino Oddo, oltre a Mariella Maggio, rappresentante provinciale e regionale di Art.1-Mdp. Assenti, come previsto, i centristi di D'Alia e gli alfaniani. Per Sinistra comune, al vertice, hanno partecipato Giusto Catania, Sergio Lima, Luigi Carollo e Vincenzo Fumetta. Sc è andato oltre il concetto di discontinuità dal governo Crocetta parlando di "rottura", tema che per la sinistra deve essere affrontato di pari passo con la scelta del nome del candidato governatore. Sostenendo in pieno alcuni dei punti esposti da Orlando (acqua pubblica, rifiuti e ruolo di Confindustria), Sc ha sottolineato comunque che si tratta di argomenti che il governo Crocetta, chi lo sostiene e l'ha sostenuto, ha trattato in modo diametralmente opposto rispetto all'idea programmatica che si intende costruire proprio attorno a questi temi. Per Sinistra comune la "rottura" con Crocetta e la sua esperienza di governo deve essere immediata, per questo gli esponenti di Sc hanno confermato la propria presenza al prossimo tavolo di confronto ma hanno chiesto "chiarezza", anche perché nella giunta regionale siedono assessori espressione di chi ha preso parte al vertice di Villa Niscemi. Riunione che Antonio Rubino, che ha partecipato come componente del partito provinciale, ha abbandonato dopo essere intervenuto e avere sottolineato l'assenza nella discussione sulle regionali di Raciti.

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