PALERMO. E' Giancarlo Cancelleri il candidato alla presidenza della Sicilia del M5S. Lo annuncia Beppe Grillo che subito dopo abbraccia il vincitore delle Regionarie, applaudito dalla platea. Hanno votato sulla piattaforma Rousseau "4350 iscritti certificati", afferma Grillo. Una "pillola" di come potrà essere il governo del M5S: Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono arrivati in Sicilia consapevoli dell'importanza di una vittoria alle Regionali del 5 novembre. Di lì a qualche mese ci saranno le politiche e il M5S potrebbe dare testimonianza di come gestire una Regione delicata e cancellare, allo stesso tempo, gli errori che hanno segnato il primo anno dell'amministrazione romana. Da qui, il ruolo cruciale dell'Isola dove Grillo, ha annunciato il candidato M5S in una kermesse a Palermo organizzata in grande stile al Castello a Mare. "La Sicilia - ha detto dal palco - è un paradosso, come l'Italia, è colta e incolta, se non si fanno le cose qua difficilmente possiamo farle nel continente". La Sicilia, del resto, è una delle terre d'origine del M5S, ha prodotto numerosi parlamentari nelle scorse elezioni e in chiave elettorale può dare più di un indicazione ad un Movimento fiaccato dalle ultime Comunali. "I sondaggi sono buoni, vediamo", spiega Giulia Grillo, arrivata anche lei a Palermo assieme allo stato maggiore del M5S, a Luigi Di Maio e ai 62 esponenti siciliani che hanno vinto il primo turno delle Regionarie. Favorito per la candidatura finale, sin dall'inizio, è stato proprio Giancarlo Cancelleri, arrivato nell'albergo dove alloggiavano Grillo e Casaleggio subito dopo la chiusura delle consultazioni on line. Uomo vicino ai vertici, Cancelleri correva con altri 8 candidati, tra i quali cinque deputati uscenti dell'Ars e Ali Listi Maman, l'avvocato nigerino che si era ritirato dalle Comunali in aperta polemica con il M5S. C'erano inoltre Giuseppe Scarcella e Josè Marano. "E' la dimostrazione che le nostre candidature sono aperte, che non epuriamo i detrattori", avevano spiegato dal M5S osservando come, tra i candidati ci siano stati anche esponenti vicini al deputato Riccardo Nuti, sospeso dopo il caso delle firme false a Palermo. "Se vinciamo in Sicilia avremo grandi speranze di cambiare l'Italia", sottolinea Di Maio che, sul tema delle alleanze all'Ars (quasi obbligate con il sistema elettorale siciliano) spiega: "Non saranno con vecchi partiti". E chissà se le sue parole non preludano ad una prospettiva anche nazionale: cercare l'appoggio di liste inedite, che vengono dal civismo. A Palermo, intanto, nel corso del pomeriggio erano arrivati diversi autobus di militanti per una kermesse dove, sul palco, sono saliti tutti e 62 candidati all'Ars e sono intervenuti i sindaci degli 8 Comuni siciliani pentastellati. Qualche polemica (per esempio sulla mancata comunicazioni sul blog dei voti presi dai candidati) non è mancata ma Grillo conta di spegnere il tutto volgendo in chiave nazionale la battaglia in Sicilia. E puntando sul dossier bollente dell'immigrazione. "Ci siamo illusi, l'Europa non ci aiuta più", spiega Di Maio che mercoledì vedrà i rappresentanti di Frontex a Bruxelles e venerdì si recherà a Ventimiglia. "Visiterò un campo profughi che c'è lì a causa dei respingimenti che ha fatto l'europeista Macron", attacca Di Maio secondo il quale Paolo Gentiloni e Marco Minniti ai tavoli Ue sono stati protagonisti di "scene fantozziane. Sono andati per chiedere aiuto e tornati con i compiti a casa". E', insomma, sul tema migranti che M5S si vuol giocare una fetta importante della sua campagna, in Sicilia e in Italia.