PALERMO. E’ lo snodo chiave in vista delle politiche, la chance per invertire la rotta negativa delle Comunali, il pass per la conquista di una terra cruciale: il M5S non può e non vuole sottovalutare le Regionali che si terranno in Sicilia il 5 novembre e, tanto per dimostrare quanto tiene all’appuntamento, sarà Beppe Grillo in persona ad annunciare il candidato pentastellato. Con lui Davide Casaleggio e Luigi Di Maio su un palco che, in prospettiva delle politiche, potrebbe quasi presentarsi come un’anticipazione della chiusura della campagna elettorale nazionale.
A Palermo, al Castello del Mare, sarà quindi Grillo ad incoronare il vincitore, tra gli otto candidati, delle Regionarie online. Favoritissimo resta Giancarlo Cancellieri, deputato dell’Ars vicinissimo ai vertici del M5S mentre a contendergli la vittoria saranno soprattutto i 5 deputati siciliani uscenti, primo fra tutti Giampiero Trizzino. Tra gli outsider spicca invece il nome di Ali Listi Maman, avvocato nigerino che si ritirò in aperta polemica dalle Comunali di Palermo.
E la sua riconferma sembra quasi lo specchio dell’argomento principe sul quale punterà il M5S: l’immigrazione. Dossier caldissimo, che vede il governo in un dialogo altalenante con l’Ue laddove il M5S sottolinea come, il premier Paolo Gentiloni e il ministro Marco Minniti, si siano allineati alle posizioni del Movimento. «Le nostre proposte diventano buone se sono del governo, che dicono ora i benpensanti?», attacca Luigi Di Maio in un post. E il M5S batterà sul tasto immigrazione anche nei prossimi giorni quando una delegazione d’alto livello di parlamentari, a quanto si apprende, si recherà a Bruxelles per incontrare diversi interlocutori istituzionali Ue. Immigrazione e Fiscal Compact, i dossier principali sui tavoli. E chissà che, nella girandola d’incontri, il M5S non veda anche i rappresentanti di Frontex.
Se il M5S in Sicilia corre, Pd e centrodestra latitano con i Dem quasi costretti a rincorrere ancora il sogno della candidatura di Pietro Grasso. «Non rinuncio all’idea che si possano creare le condizioni per convincerlo», spiega, da Siracusa, il presidente del Pd Matteo Orfini. E le alternative? Orfini, non ha dubbi: quella del presidente del Senato «ad oggi mi sembra l’unica opzione», sottolinea.
Non meno calme le acque nel centrodestra dove, alle proiezioni degli attriti tra FI, Lega e Fdi si aggiungono le tensioni interne agli azzurri. Al momento, l’unico candidato resta Nello Musumeci, sostenuto da un cartello di sigle di destra ma non da FI. E Silvio Berlusconi non sembra intenzionato a sciogliere il nodo prima della fine dell’estate. Una cosa, tuttavia, sembra più che probabile: con la legge elettorale siciliana chi vincerà le Regionali sarà costretto a fare delle alleanze. Alleanze in merito alle quali un sondaggio Ipsos pubblicato oggi dal Corsera rivela come gli elettori del centrodestra (leghista, in particolare), a livello nazionale, preferirebbe il M5S al Pd. E anche in questo, per Grillo e Casaleggio, la prova siciliana si delinea come un prequel di quella delle politiche.
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