PALERMO. I deputati restano a casa e il Parlamento non può riunirsi. Resta al palo così la Finanziaria bis che stava faticosamente provando a muovere i primi passi.
Erano previste questo pomeriggio le prime votazioni ma al momento di verificare il numero legale il presidente Giovanni Ardizzone si è accorto che in aula c’erano appena 36 deputati su 90. A questo punto ad Ardizzone non è rimasto altro da fare che chiudere i lavori e sperare che in un’ora qualche altro onorevole raggiungesse il Parlamento. Ma anche il secondo tentativo di iniziare a votare è fallito. All’Ars è mancato di nuovo il numero legale, con 23 deputati presenti, e i lavori sono stati rinviati a domani. Lapidario il commento del presidente dell’Ars: «Una situazione indecorosa».
Al momento di bloccare i lavori il Parlamento era impegnato sugli articoli che tagliano i fondi e riformano il sistema dei consorzi universitari e degli Ersu mentre è stata rinviata la riforma del sistema pensionistico delle camere di commercio.
Anche la settimana scorsa i lavori erano stati costantemente rinviati per mancanza del numero legale e questo aveva permesso di constatare che negli ultimi due mesi il Parlamento ha lavorato per appena 137 minuti. L’ultima votazione vera risale al 29 aprile, quando fu approvata la Finanziaria.
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