PALERMO. Parte in salita la trattativa tra governo e sindacati per il rinnovo dei contratti dei regionali. Le sigle hanno ritenuto insufficienti sia i fondi a disposizione sia le proposte messe nero su bianco dall’assessorato ala Funzione pubblica guidato da Luisa Lantieri. I tecnici dell’assessorato hanno spiegato che si tratta solo di una bozza che va implementata con le proposte dei sindacati, ma la reazione è stata dura.
Il Cobas-Codir in una nota esprime “la propria delusione per il documento ricevuto” ma comunque spiega di voler “valutare attentamente l’ipotesi consegnata che sembra un copiato della direttiva inviata dalla ministra Marianna Madia all’Aran nazionale”. Gli autonomi chiedono “la riclassificazione di tutto il personale e percorsi di carriera chiari e trasparenti che evitino una mera operazione di facciata finalizzata solo a continuare lo sfruttamento dei lavoratori in mansioni di responsabilità a costo zero”.
Per pagare le nuove categorie il Cobas-Codir chiede di usare “risorse del salario accessorio, risparmi di spesa dell'amministrazione e fondi comunitari residui”. Nel mirino sono finite anche “tutte quelle norme illegittime come la decurtazione della malattia in caso di ricoveri ospedalieri. Relativamente alla legge 104 si è ribadito con forza la richiesta dell’applicazione della normativa nazionale.
L’assessore si è dichiarata disponibile ad accogliere eventuali suggerimenti che dovessero pervenire e ha preannunciato un nuovo incontro per la prossima settimana”.
I sindacati chiedono poi di aumentare i 10 milioni a disposizione ma l’assessore Lantieri ha spiegato che la somma è stata accantonata per poter iniziare la contrattazione e dunque sarà integrata. Nei giorni scorsi erano stati la Cgil e la Uil a intervenire.Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia e Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, hanno chiarito che “i fondi destinati ai rinnovi contrattuali che interessano la dirigenza, il comparto e le società partecipate della Regione, dieci milioni in tutto, non bastano. E le idee del governo Crocetta continuano ad essere poco chiare. Per questo manteniamo un giudizio critico sulla direttiva che l’assessore Lantieri ha presentato alle organizzazioni sindacali. Il documento non raggiunge, infatti, gli obiettivi prefissati”.
Secondo la Uil “serve un percorso condiviso per dare risposte concrete alle legittime aspettative dei dipendenti che, da oltre un decennio, non hanno un contratto rinnovato. Non accetteremo mai solo un rinnovo giuridico, deve esserci anche quello economico con la relativa ricollocazione e riqualificazione del personale”.
Anche la Funzione pubblica Cgil siciliana, con Gaetano Agliozzo, segretario generale e Clara Crocè ha sostenuto che “dieci milioni per il rinnovo contrattuale dell’amministrazione regionale sono insufficienti. Dopo 10 anni di blocco contrattuale, chiediamo che si recuperino ulteriori risorse eliminando gli sprechi e che si vada in tempi brevi, con una trattativa no–stop, all’accordo sul nuovo contratto. Il rinnovo del contratto – hanno aggiunto Agliozzo e Crocè - è un dovere anche e soprattutto guardando a coloro che hanno retribuzioni sotto la media. Nuove risorse- aggiungono- servono senz’altro, anche con la finalità del miglioramento della macchina amministrativa”.
Gigi Caracausi e Paolo Montera della Cisl Fp ritengono che “la direttiva sia una buona base di partenza, è ispirata ai principi espressi dal governo centrale e questo non può che essere un bene. Sul resto siamo perplessi, una valutazione la potremo dare solo a fatti compiuti. Sugli aumenti contrattuali è chiaro che le risorse sono poche e saranno rimpinguate. Così come la riclassificazione e le declaratorie, cioè le competenze secondo la categoria di appartenenza, vanno modificate per fare in modo che la Regione possa funzionare meglio. Bisogna poi tenere un sistema univoco riguardo alle assenze per malattie e alla 104”.
La Cisl poi chiede che “l’Aran la finisca di cincischiare, bisogna sbracciarsi e lavorare. Continuiamo a chiedere che l’Aran abbia un suo assetto, un commissariamento sine die non è pensabile”. E a riguardo anche l’assessore Lantieri ha sollecitato l’Aran per la convocazione dei sindacati per il contratto e per le altre vicende spinose come quella della 104. L’assessore spinge anche per mettere fine al lungo periodo di commissariamento dal momento che lo stesso governo ha deciso per la salvaguardia dell’agenzia ed è contrario alla soppressione.
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