PALERMO. "Apprendo da qualche giornale che la mia richiesta di dimissioni dell'assessore Giovanni Pistorio, sarebbe una mossa finalizzata a ostacolare la candidatura di Piero Grasso. Voglio essere chiaro: 5 anni fa, quando si profilava la candidatura di Grasso, dissi a Piero che ero disponibile a ritirare la mia, per sostenere la sua. Fu Grasso a declinare l'invito dicendo 'avete già Crocetta'. Dico che se il candidato dovesse essere Grasso, sarò il suo primo e leale sostenitore". IL GOVERNATORE: NO VEDO MOTIVI PER APRIRE LA CRISI Lo dice il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. "Non ho mai chiesto ai centristi - conclude - di lasciare il governo e a nessuno degli alleati ho mai detto che la condizione per rimanere fosse la mia ricandidatura.L'uscita dei centristi dal governo non è una presa di distanza nei miei confronti, che già c'è stata da tempo, ma un volere tenere le mani libere rispetto al Pd e alla coalizione di centrosinistra, come dire: o il prossimo presidente è espressione dei centristi, oppure non si fa nulla". CRISI, IL PD CONVOCA LA DIREZIONE REGIONALE "L'uscita dei centristi dal governo non è una presa di distanza nei miei confronti, che già c'è stata da tempo, ma un volere tenere le mani libere rispetto al Pd e alla coalizione di centro sinistra, come dire o il prossimo presidente è espressione dei centristi, oppure non si fa nulla", ha aggiunto Crocetta. "Per quel che mi riguarda ho grande rispetto delle posizioni di tutti, ma mi dispiacerebbe molto se la responsabilità dell'uscita di una componente della coalizione venisse addebitata a me. Per mesi e persino per anni ho accettato attacchi politici, critiche, dissociazioni, votazioni in aula in contrasto con linea governo che da parte mia non hanno determinato azioni irresponsabili. Ho lavorato per la stabilità, accettato rimpasti non necessari per amore della collaborazione con le forze alleate, ho fatto mediazioni politiche, ma - sottolinea il governatore - nessuno questa volta può chiedermi mediazioni. La mediazione in politica è necessaria, ma non può essere fatta quando è in gioco la dignità delle persone. La dignità - dice Crocetta - non è negoziabile e non può essere tema di trattative". Il governatore annuncia che "fino all'ultimo giorno lavorerò per portare avanti il programma di governo per i disabili, per i poveri, il patto per lo sviluppo e la programmazione europea". "Non sono interessato - chiosa Crocetta - né a poltrone né a trattative personalistiche sul mio futuro: ho sempre svolto l'attività politica per perseguire interessi collettivi e non per avere una poltrona".