CATANIA. "Non vedo il motivo di aprire questa crisi adesso, a polco più di quattro mesi dalle elezioni". Così il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta spiega la sua posizione dopo l'annuncio dell'uscita da maggioranza e governo dei Centristi per l'Europa e di Alternativa popolare, anche se ufficialmente ancora nessuno dei tre assessori in giunta dei due partiti si è ufficialmente dimesso dall'incarico. Tra le motivazioni adottate la ricandidatura di Crocetta, che non appoggeranno. In Sicilia per le Regionali si vota a novembre. Il governatore sottolinea nell'intervista al quotidiano La Sicilia, che "per me non esiste proprio, questa crisi". "Non ha alcun fondamento - sostiene - non ho posto problemi politici, non ho fatto ricatti, e ne avrei potuti fare, non ho mai detto 'mi ricandido' e 'chi non mi vuole esca dal governo'. Non ho mai legato il sostegno alla mia eventuale ricandidatura alla permanenza dei partiti nel mio governo. Un governo non si fonda sulle future candidature, ma su un programma". Crocetta ritorna sulla richiesta di dimissioni da lui avanzate nei confronti del suo assessore alle Infrastrutture per 'frasi omofobe' registrate in un'intercettazione, che Giovanni Pistorio ha consegnato "nelle mani del suo partito", i Centristi per l'Europa. "Sono frasi e situazioni vergognose - dice - rispetto alle quali nessuno ha preso le distanze o mi ha dato solidarietà, soltanto i Verdi l' hanno fatto. Io non voglio accusare nessuno - precisa Crocetta - chi ha la coscienza pulita non ha alcunché da temere".