PALERMO. "La situazione politica alla Regione Siciliana sarà al centro della direzione del Partito democratico, che si terrà lunedì a Palermo. E' quella la sede per le decisioni, e quindi fino a lunedì non parlo". Lo afferma il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, dopo l'uscita dalla maggioranza e dalla giunta del governatore Rosario Crocetta annunciate dai Centristi per l'Europa e da Alternativa popolare. Sarà crisi? Tutto sembra dipendere dalle decisioni del Pd. E a pesare nelle scelte Dem ci sarà anche l'eventuale candidatura di Piero Grasso. Se il presidente del Senato rifiuterà di correre per la presidenza della Regione allora il centrosinistra ripiomberà nel caos. Intanto i commenti politici non mancano. "Con gli amici di Alternativa popolare c'è un percorso politico che ci vede impegnati a Roma e in Sicilia nella costruzione di quell'area moderata che è tanto necessaria al Paese", afferma il coordinatore regionale dei Centristi per l'Europa, Adriano Frinchi, ricordando che "con loro abbiamo condiviso alleanze elettorali, a cominciare dalle Europee di due anni fa, e scelte politiche non sempre semplici ma dettate dalla responsabilità e dalla coerenza verso la Sicilia e i siciliani". "Anche quest'ultimo passaggio - osserva Frinchi - quello di lasciare il governo Crocetta e il ritiro dei nostri assessori dalla Giunta, nasce in piena armonia con Alfano e i suoi dirigenti nell'Isola". "L'armata Brancaleone che ha sostenuto il governo Crocetta, uno dei più disastrosi della storia siciliana, e non era facile, è già pronta a vendersi al prossimo governatore di turno". Così Angelo Attaguile, deputato della Lega e segretario nazionale di Noi con Salvini. Critiche anche da M5s. "Quella di scaricare il presidente Crocetta minacciandolo di uscire dalla Giunta, è un gioco vecchio come il Tressette. Siamo alla farsa della vecchia politica anni '70", afferma il deputato M5S all'Ars Giancarlo Cancelleri. "Vorrei ricordare ai centristi ed agli alfaniani - aggiunge l'esponente 5stelle - che l'assessore Pistorio, si era letteralmente aggrappato alla porta per non farsi buttare fuori dalla Giunta dopo che il presidente Crocetta lo ha 'sgamato' mentre lo sbeffeggiava al telefono nell'ambito dell'inchiesta Mare Monstrum ed ancora ad pare intessesse rapporti con Cuffaro". Secondo Cancelleri "un minimo di onestà intellettuale imporrebbe a D'Alia e Alfano di ammettere che Crocetta i loro uomini li aveva già messi alla porta". A Cancelleri replica a sua volta Frinchi: "Comprendiamo umanamente lo sconforto del deputato regionale dei 5Stelle, Giancarlo Cancelleri, per il caso firme false e per i miseri risultati delle elezioni amministrative, ma da qui a diventare il novello portavoce di Crocetta il salto è davvero troppo ampio".