PALERMO. Saranno 9.172.026 i cittadini italiani chiamati al voto domenica prossima, dalle ore 7 alle 23, per eleggere sindaci, consigli comunali e consigli circoscrizionali di 1.004 Comuni. Rispetto al dato precedente di 1.005 comuni, il numero totale dei municipi si è ridotto di una unità dopo il commissariamento di Castelvetrano (Trapani), deciso nel frattempo dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti. Il voto non riguarderà soltanto i comuni delle regioni ordinarie, infatti le urne verranno aperte, nella stessa giornata di domenica 11 giugno, anche in Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige si sono invece già espresse il 7 maggio scorso.
L’eventuale turno di ballottaggio si terrà domenica 25 giugno, sempre dalle 7 alle 23. Lo scrutinio dei voti inizierà domenica a partire dalle 23, al termine delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti. La tornata amministrativa interesserà 4 capoluoghi di regione (Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila) e 21 di Provincia (Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani).
Tra i comuni che domenica sarebbero dovuti andare al voto ce ne sono anche 7 dove però non sono state presentale le liste elettorali. Salteranno quindi questa tornata amministrativa e verranno commissariati. Si tratta di Elva (Cuneo), Cencenighe Agordino (Belluno), Penna San Giovanni (Macerata), Faeto (Foggia), San Luca (Reggio Calabria), Austis (Nuoro), Soddì (Oristano). Nei Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti ogni elettore può manifestare non più di due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale; nel caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Se nessun candidato conseguirà la maggioranza assoluta dei voti validi si procederà al turno di ballottaggio tra i due candidati più votati.
Nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti ogni elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale. Nei Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti ogni elettore può manifestare non più di due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale; nel caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, a pena di annullamento della seconda preferenza.
Nei Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti si procede al turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco solo in caso di parità di voti fra i due candidati alla carica di sindaco che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Il Ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale personale a carattere permanente.(ANSA).
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