PALERMO. “Una valanga di emendamenti. Non siamo ancora riusciti a contarli tutti, sono centinaia”: a 24 ore dall’inizio delle votazioni sulla Finanziaria bis, il presidente della commissione Bilancio dell’Ars Vincenzo Vinciullo allarga le braccia. E’ partito l’assalto alla diligenza, il tentativo dei parlamentari di agganciarsi all’ultima legge della legislatura.
E’ così la manovra – tecnicamente si chiama collegato alla Finanziaria – prenderà il via fra mille incognite. Perché il testo originario prevedeva già ben 87 articoli, frutto dell’accantonamento di decine di misure che avrebbero dovuto essere approvate durante il voto sulla prima Finanziaria.
Sono state riversate sulla manovra bis le riforme dei Consorzi universitari e degli Ersu, la chiusura di Riscossione Sicilia, il finanziamento della fusione fra Cas e Anas, varie misure a favore di svariate categorie di precari, le promozioni dei dirigenti regionali e i prepensionamenti negli enti. Il testo è poi ricco di misure dal sapore elettorale. Anche se prevede pure nuovi balzelli, come i 500 euro all’anno che dovranno pagare alla Regione tutti i gestori di lidi e stabilimenti balneari per essere semplicemente iscritti in un elenco di categoria.
Ora su tutto questo arriva una valanga di altre proposte. E non a caso il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, sta già facendo circolare l’ipotesi di fare di nuovo uno stralcio. Le norme che riguardano Cas e Riscossione potrebbero essere approvate in disegni di legge autonomi per farle viaggiare al riparo dalle burrasche d’aula che già si annunciano per la Finanziaria bis.
Da domani pomeriggio si torna a votare. E si capirà subito se la maggioranza di Crocetta si è ricompattata o se gli scontri frutto della campagna elettorale saranno decisivi per far saltare tutto.
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