PALERMO. “Non guardo al centrodestra tradizionale. Faccio appello a tutti quegli elettori che non si riconoscono nel populismo demagogico dei grillini e nella sinistra di Crocetta e del Pd. E sia chiara una cosa, come ho sempre detto se dovessi essere eletto alla presidenza della Regione rimarrei per un solo mandato”: Nello Musumeci ha presentato così a Palazzo dei Normanni il cartello di sigle che sta preparandosi alla campagna elettorale per le Regionali del 5 novembre.
E’ un cartello di movimenti che aveva puntato sulle primarie, poi fatte naufragare da Forza Italia. E che a Forza Italia ha lanciato messaggi precisi: “Avevamo proposto le primarie, e avevamo raccolto anche le firme, ma non siamo stati ascoltati, adesso avviamo un percorso comune, siamo uniti e speriamo che anche gli altri esponenti del centrodestra ci seguano" ha detto il leader dei sicilianisti Rino Piscitello. E Angelo Attaguile (area Salvini) aggiunge “siamo pronti anche ad andare da soli”.
Intorno a Musumeci si sono ritrovati, oltre ai sicilianisti, l’area Salvini (presenti Alessandro Pagano e Salvino Caputo), il movimento Diventerà Bellissima (presente oltre che con Musumeci anche con Raffaele Stancanelli e Giusy Savarino) e perfino pezzi di Forza Italia, visto che ha preso la parola anche l’ex coordinatore regionale Enzo Gibiino.
“Miccichè in questa fase – ha commentato Gibiino - è stato titubante. E’ stato un errore dire prima di sì alle primarie e poi boicottarle. Dice di avere un candidato suo per risollevare la sorti della Sicilia, ma poi dice di non averlo. Per questo rompo gli indugi, perché non possiamo perdere tempo, la Sicilia va salvata subito. Basta seguire candidati fantasma. Le primarie sono una ferita ancora aperta, sostengo Musumeci e rompo gli indugi. Spero Miccichè si ravveda. In ogni caso ne ho parlato con il presidente Silvio Berlusconi, lo avevo avvertito del rischio che Miccichè facesse saltare tutto, e puntualmente questa ipotesi si è verificata. Berlusconi sa della mia scelta di puntare su questa coalizione a guida Musumeci"
Non c’era Gaetano Armao, che pure è fra i leader di quest’area che aveva dato la disponibilità a correre per le primarie. E si sono visti invece per la conferenza stampa di presentazione big del recente passato dell’Ars, dall’ex assessore al Turismo Daniele Tranchida all’ex assessore all’Agricoltura Paolo Reale. Ad ascoltare Musumeci e gli altri leader c’erano pure i deputati Giovanni Greco e Riccardo Savona.
Soddisfatto Musumeci. «E' una tappa del percorso individuato a febbraio quando sei soggetti politici avevano puntato a celebrare le primarie. Poi qualche forza politica si è tirata indietro e certamente non può dettare ora l’agenda».
«Noi pensavamo che consultare i siciliani sui candidati fosse cosa utile - aggiunge - ma c'è chi ancora pensa che la Sicilia sia ferma a trenta anni fa. La gente non vuole più sentire di un centrodestra che parla di veti e accordi fatti a tavolini. La gente vuole sapere se siamo capaci di costruire una coalizione alternativa al disastro del Pd e di Crocetta e alla demagogia del Movimento 5 stelle.
Adesso vogliamo aprirci alla società siciliana che aspetta un progetto alternativo. Ecco perché noi alle primarie abbiamo creduto davvero. Non possiamo essere liquidati adesso con battute del titpo 'qualcuno ha fatto fughe in avantì. Forse c'è qualcuno (Miccichè, ndr) che ha fatto fughe all’indietro». «Stiamo lavorando al programma - conclude - Certo, della coalizione non può fare parte chi sta sostenendo il governo Crocetta».
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