
ROMA. Ad unirli è il blu d'ordinanza dell'abito e poco altro con Matteo Renzi attento a rivendicare il lavoro del suo governo, Michele Emiliano molto critico e Andrea Orlando attento a non dimenticare il suo ruolo nel governo ma più spostato a sinistra.
Nei 60 minuti di confronto tv, i tre candidati alla leadership del Pd sono apparsi lontani e, pur con fair play, hanno marcato le differenze su temi come la patrimoniale, Alitalia, gli 80 euro ma anche sui diritti, come quello all'aborto.
Dopo una presentazione in stile X Factor, negli stessi studi di Milano della tv di Murdoch, il dibattito è stato serrato e con pochi sorrisi tra gli sfidanti.
Seguendo lo stesso format utilizzato nelle precedenti sfide tv - risposte scandite da un countdown da 1 minuto e 30 secondi al massimo, con tre possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, domande incrociate tra i candidati e dai supporter degli avversari e appello finale - il giornalista Fabio Vitale ha spaziato tra domande di politica nazionale fino ai tempi di attesa per una radiografia.
Ma fin dall'inizio si è capito che i tre aspiranti leader sono lontani: sull'affluenza ai gazebo di domenica per Renzi "tutto ciò che è davanti 1 milione va bene", per il Guardasigilli "servono 2 milioni di votanti per un partito forte".
Emiliano gioca subito a smarcarsi: "Abbiamo fatto un congresso con rito abbreviato, per me, che mi sono candidato per salvare il Pd ed evitare che ci fosse un confronto tra loro due, va bene qualunque cosa". L'urgenza Alitalia interroga i tre candidati. Renzi, candidato favorito dai sondaggi, parla di "saga degli errori", esclude soldi pubblici e annuncia una proposta del Pd entro il 15 maggio.
Orlando non vuole la liquidazione e Emiliano, polemizzando con il governo Renzi, attacca: "Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia". L'economia divide profondamente i tre candidati: Renzi e Orlando difendono gli 80 euro, Emiliano è critico e vede negli introiti di una web tax la possibilità di sgravi fiscali. E il governatore, con Orlando, si dice favorevole anche ad una patrimoniale.
"In questo momento non è una soluzione", taglia corto l'ex premier convinto che solo "con un accordo diverso in Ue" si possa fare di più negli sgravi fiscali. Biotestamento, no tasse alla Chiesa quando si adopera per il bene della Comunità e no all'uscita dall'euro vede d'accordo i 3 sfidanti in un confronto nel quale si ha talvolta l'impressione che Renzi, primo tra gli iscritti, e Orlando, arrivato secondo, si punzecchino tra loro mentre Emiliano più volte mette all'indice gli "errori" dell'ex premier e ex segretario Pd. E sembra minaccioso sulla richiesta di lealtà dopo le primarie, avanzata da Renzi: "No, se perdo farò opposizione costruttiva".
Il ruolo di Orlando, ministro del governo e ora sfidante, viene più volte alluso da Renzi. "A volte ho la sensazione che tu sia stato su Marte in questi anni, sei in Parlamento dal 2006 e hai votato il fiscal compact votando il pareggio di bilancio in Costituzione", si scalda l'ex sindaco di Firenze quando l'ex diessino rivendica il suo europeismo e chiede, rivolto all'ex presidente del consiglio, di non dare "la colpa alla tecnocrazia perché scende in campo quando la politica fallisce".
Resta "Vorrei ma non posto" di Fedez e J Ax a far trovare d'accordo l'ex leader ed il governatore, più preparati del Guardasigilli che a 15 anni aveva nei muri della cameretta il poster di Enrico Berlinguer.
Persone:
8 Commenti
Nino 48
27/04/2017 09:05
Ragione in piu per non votare PD .
vito
27/04/2017 09:18
Il problema non è di sinistra o destra, ne Renzi o Emiliano o Orlando. Il problema non è Berlusconi o Salvini, ma i burocrati che stanno al parlamento europeo.
gae52
27/04/2017 09:21
tutti e tre uguali cioè nulli tutto bla,bla,bla, come di solito e tutto il pd.fra non molto via tutto questo vecchiume di pseudi politici poltronari nulla facenti , se non danni all'italia intera. avanti ai giovani dei 5 stelle. col nuovo si rinnova l'italia, non col vecchiume obsoleto, incapace,egoista e al soldo dell'europa anche lei fatta di burocrati intenti a misurare le banane, vongole, ecc.ecc. e non fare niente per la disoccupazione giovanile, l'aumentare dei poveri assoluti, e perennemente in austerità, in mano a questi incapaci non votati dai popoli ma messosi li da soli a prendere stipendi e pensioni d'oro, senza essere capaci di farci uscire da questo tunnel della crisi perenne, anzi più si va avanti con questi incompetenti più ci addentriamo nel tunnel del nulla anzi del peggio.
giovanni"
27/04/2017 09:24
Tutto ruota intorno al nulla. Dopo tutto nessuno ha la bacchetta magica. Qualsiasi idea dell'uno o dell'altro viene vista in totale disaccordo. Nulla è condiviso. Un disaccordo totale, su come portare avanti un programma. Tutti e tre, con idee diverse che portano al disaccordo. Tutti sono consapevoli che per il bene del Paese c'è bisogno del cambiamento. Ma quale cambiamento. Tutti hanno ragione, tutti concludono che le loro proposte sono le migliori. Non rimane che aspettare. Nel frattempo ascolteremo altri personaggi politici. Ma la musica non cambia. Quanti dubbi. Non ci rimane altro che sperare.
Antonino Pipitò
27/04/2017 09:39
Sinistra chi ?
Luigino
27/04/2017 10:16
Se, come viene scritto, questi signori sono divisi su tutto, mi chiedo quali siano stati i motivi che li hanno tenuti insieme nel recente passato. Detto questo, penso che la visibilità regalata a questo partito dai media nazionali, avrebbe dovuto costituire un vantaggio sugli altri ma temo che, oggigiorno, non sia più così. La gente ha capito che chi doveva cambiare toni e atteggiamenti, non è cambiato e chi lo vorrebbe defenestrare non ne ha i numeri per farlo.
Federico
27/04/2017 10:53
Dire che introdurre la "patrimoniale" (anzi aggravarla, perchè varie forme di patrimoniale, in realtà, sono già vigenti) sia un proposito immorale è dir poco: è un vero furto. Mentre Trump sta calando le aliquote alle imprese al 15%, in Italia il reddito viene tassato, oltre ogni limite sopportabile, con aliquote reali che superano il 65%. E vabbè, passi pure! Ma a questi due grigi figuri tutto ciò non basta: dopo che il reddito è stato già ipertassato ed il contribuente spremuto come un limone, se poi, con quel che gli rimane dopo anni di risparmio, il cittadino acquista un immobile o dei titoli, allora viene colpito una seconda volta con la patrimoniale. L'idea di introdurre tasse sugli immobili (acquistati con introiti sui quali hai già pagato le tasse) indipendentemente dal fatto che questi producano poi un reddito è una idea malsana ed immorale.
Gabriele56
27/04/2017 16:49
La povertà culturale dell'offerta politica del PD è sconcertante.Guardano solo il proprio ombelico e discutono solo di poltrone. Eppure sembra essere il primo partito italiano in un testa a testa con quelli del M5S capeggiati da un comico e ignari dell'esistenza dei congiuntivi.In breve dalla padella alla brace. Credo che l'Italia sia in fase terminale.Amen.