PALERMO. Gli effetti prodotti dalla norma che prevede la decadenza di sindaco e giunta in tutte le ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale (art.11, comma 2 bis della L.R. 35/97); i trasferimenti agli enti locali per il 2017; il ruolo delle Autonomie locali: sono i principali argomenti trattati questa mattina in un incontro, organizzato dall’Anci Sicilia, tra circa 200 sindaci e i presidenti della Regione e dell’Ars, Rosario Crocetta e Giovanni Ardizzone.
Se da un lato Ardizzone ha invitato i sindaci a non enfatizzare la norma sulla decadenza di sindaco e giunta, certo che «si troverà, attraverso la buona politica, una soluzione condivisa per procedere alla modifica della norma in questione», dall’altro il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, ha precisato che «i sindaci sono sempre più preoccupati per la continua mortificazione del ruolo delle autonomie locali, la norma della leggere regionale 35/97, di fatto, snatura i rapporti politico-istituzionali all’interno dei consigli comunali. Non si può trasformare la volontà degli elettori in una sorta di continuo Risiko».
Il vice presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Paolo Amenta, ha ribadito la necessità di un confronto politico sereno e ha poi chiesto se esista «la volontà da parte del governo regionale di ritirare le procedure di diffida ai comuni per l’approvazione dei bilanci e di concedere finalmente ai comuni i 115 milioni di quota investimenti che, da soli, potrebbero risollevare le finanze».
Crocetta ha assicurato che nel pomeriggio la Regione si costituirà «ad adiuvandum» nei procedimenti di scioglimento dei Consigli comunali, evidenziando la necessità di «avviare tutti insieme una riforma degli enti locali, analizzando il tessuto normativo globale senza spot estemporanei».
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