PALERMO. «Sui forestali stiamo lottando per un riordino del settore perché vivono in condizioni difficili e con un disprezzo sociale non giustificato». A dirlo è Antonello Cracolici assessore regionale all’Agricoltura oggi a Palermo all’hotel Astoria durante il convegno regionale della Fai Cisl Sicilia, federazione che si occupa di agroalimentare, pesca e forestali, dal titolo 'Per la persona e per il lavoro. Contrattare il futuro Agroalimentare ambientale per lo sviluppo del paese». Sono 21394 lavoratori, ma «equivalgono a 7500 lavoratori a tempo indeterminato - osserva la Fai Cisl -. Dunque sono cifre ben lontane dai 30 mila lavorarori che vengono continuamente sbandierati». «La principale preoccupazione - aggiunge l'assessore Cracolici - deve essere quella di dare a questi lavoratori dignità sociale. Questo lavoro ha una grande utilità e senza i forestali non ci sarebbero interi paesi che da loro vengono tutelati dal punto di vista idrogeologico. È prioritario riorganizzare il servizio che deve durare tutto l’anno». Il segretario nazionale generale della Fai Cisl Luigi Sbarra, durante l’incontro ha tenuto a ribadire il tema cenrale del congresso sottolineando: «Al centro della nostra riflessione il tema della persona e del lavoro. Si parla spesso di reddito di cittadinanza ma è il lavoro che da dignità ai cittadini». Molto apprezzato infine l’intervento del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, vittima di un attentato proprio per la sua lotta all’illegalità nella distribuzione dei fondi comunitari nell’agricoltura, che ha ribadito:» «Abbiamo bisogno di normalità non di eroi. E in questo c'è l’ovvia normalità che i fondi europei vadano alle vostre aziende e non alla mafia che faceva business non per dare futuro o dignità ai lavoratori, ma per i suoi affari». "Si dice che i forestali costino troppo ma si tratta solo dello 0,8 percento del bilancio regionale", dice Calogero Cipriano segretario regionale generale della Fai Cisl Sicilia, federazione che si occupa di agroalimentare, pesca e forestali, oggi all’hotel Astoria a Palermo durante il sesto congresso regionale della Fai Cisl dal titolo «Per la persona e per il lavoro. Contrattare il futuro Agroalimentare ambientale per lo sviluppo del paese». «L'azienda Forestale - aggiunge - ci tutela dagli incendi e dal dissesto idrogeologico, ma nonostante ciò può operare in Sicilia soltanto su duecentomila ettari. Abbiamo quindi richiesto con la legge 16 prima, e con la legge 14 del 2006 dopo, di acquisire nuovi terreni per rendere la regione più sicura visto che 273 comuni su 390 si trovano condizioni di dissesto. Lo abbiamo detto più volte anche nella nostra bozza di riforma, recepita anche dal governo, sebbene solo in parte visto che viene adibito soltanto il 40 percento della forza lavoro per la prevenzione». Sul tema dell’utilizzo dei forestali per prevenire il dissesto idrogeologico è intervenuta anche Sabina Barresi della Fai Cisl di Messina, una delle province maggiormente colpite negli anni dal problema, rimarcando: «La Sicilia figura fra le prime 5 Regioni d’Italia in cui il dissesto idrogeologico è maggiormente diffuso. Ma tutto ciò non viene preso in considerazione dai nostri politici, preferendo tamponare le emergenze e non prevenirle» .