PALERMO. I fondi ci sarebbero, 115 milioni che però restano nei cassetti da oltre due anni. E così gli interventi per combattere la disoccupazione e la povertà rimangono annunci che hanno riempito per anni pagine e pagine di giornali.
Non c’è traccia in Sicilia del reddito di inserimento per i poveri né del contratto di ricollocazione dei disoccupati: le stesse misure che lo Stato da qualche giorno sta avviando nel resto d’Italia in via sperimentale. Basterebbero per aiutare quasi 60 mila famiglie, i soldi che la Regione tiene nel cassetto a causa di scontri fra i partiti e pastoie burocratiche. La misura di maggiore impatto dovrebbe essere il cosiddetto reddito di inserimento per i poveri. Cavallo di battaglia dei grillini fin dal loro ingresso all’Ars, Crocetta ne annunciò l’attuazione una prima volta già nel 2013 pochi mesi dopo l’elezione. Ma solo nel 2015 il piano iniziò a prendere forma.
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