PALERMO. Invece di sedersi nei banchi dell’Assemblea siciliana per l’esame della manovra finanziaria, domattina i capigruppo parlamentari sfileranno davanti ai giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti. Il presidente Maurizio Graffeo li ha convocati, alle 10, per avere chiarimenti su alcune spese sostenute dai gruppi parlamentari per le quali un mese fa la Corte, esaminando i rendiconti per il 2016, aveva chiesto un supplemento di documentazione a giustificazione di alcune presunte anomalie, incongruenze e dimenticanze nella documentazione prodotta ai magistrati contabili.
La richiesta di comparizione davanti alla Corte dei Conti è stata inoltrata ai presidenti dei gruppi parlamentari del M5s, Partito socialista italiano-Pse, Grande Sud-Pip, Pd, Ncd, Centristi per la Sicilia, Partito dei siciliani-Mpa, Forza Italia, Lista Musumeci, Sicilia Futura, Sicilia Democratica, Misto.
Buona parte dei rilievi riguarda le somme che i gruppi hanno corrisposto come 'rimborso Irap', una questione che i giudici aveva sollevato in passato dopo avere accertato che quest’imposta era stata messa a carico dei dipendenti mentre attiene esclusivamente ai gruppi in quanto aziende di natura privatistica.
Per i giudici il rimborso di quelle trattenute indebite sarebbe altrettanto illegittimo se si configura come aumento per i dipendenti. Altri aspetti sui quali la Corte ha chiesto chiarimenti riguardano fatture o pagamenti di società e consulenze per le quali i giudici non hanno trovato i giustificativi nella documentazione prodotto dai gruppi. E ancora: fatture per hotel dove si sono svolte iniziative non è chiaro se per le attività dei gruppi o delle forze politiche, ma anche spese per necrologi, acquisto di giornali, biglietti aerei.
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