ROMA. L’Ufficio di presidenza della Camera ha deciso di sospendere per 15 giorni i 19 deputati del M5S che lo scorso 22 marzo tentarono di fare irruzione nell’ufficio di presidenza mentre si votavano le delibere sulle pensioni dei parlamentari. Lo riferisce al termine della riunione Riccardo Fraccaro, membro M5S dell’Ufficio di Presidenza. Ai 15 giorni comminati ai 36 deputati per la tentata irruzione in Ufficio di Presidenza si aggiungono i 10-12 con cui sono stati sanzionati 29 deputati per le proteste in Aula. Nei due episodi in gran parte dei casi sono stati coinvolti e sanzionati i medesimi deputati. In tutto gli esponenti M5S sanzionati sono 42. Per alcuni (Sorial, Vacca, L'Abbate, ad esempio) i giorni di interdizione in totale sono quindi 27. Le sanzioni sono state votate da tutti i membri dell’Ufficio di Presidenza ad eccezione del pentaastellato Riccardo Fraccaro e con gli altri due membri M5S assenti. L’ufficio di Presidenza, sanzionando con 15 giorni la tentata irruzione del M5S in occasione del voto sulle delibere sui vitalizi, sottolinea come il comportamento «aggressivo» dei deputati che hanno rotto il cordone tentando l’irruzione nella Biblioteca della Presidenza abbia reso ancor più grave l'episodio a causa del quale, si ricorda, 4 assistenti parlamentari (3 uomini e una donna) sono dovuti ricorrere a cure mediche. Tra i deputati sanzionati per la tentata irruzione figurano Alessandro Di Battista, Giuseppe Bresca, Massimo De Rosa (unico che riuscì ad entrare), Danilo Toninelli, Michele Dell’Orco, Marco Brugnerotto. Un flashmob davanti alla Camera per mostrare i volti dei deputati che fanno parte dell’Ufficio di Presidenza della Camera: quelli che oggi hanno sanzionato 42 deputati del Movimento, gli stessi, protesta il M5s, che hanno bocciato la proposta di delibera per «equiparare le pensioni dei deputati a quella dei normali cittadini». «Si tengono la pensione» hanno protestato i deputati del Movimento.