PALERMO. “Scelte dettate dalla campagna elettorale. Sbagliate ed inefficaci”: i disabili bocciano il piano con cui Crocetta ha messo a punto la strategia per erogare i primi finanziamenti destinati all’assistenza.
Il presidente ieri ha riunito i manager delle Asp e poi ha annunciato che “domani andrà in commissione Salute all’Ars il decreto per l’erogazione degli assegni ai disabili gravissimi. Da una prima disamina viene fuori che il numero effettivo di disabili gravissimi, alla luce del decreto ministeriale del 26 settembre 2016, è di 2.140”. In un primo momento si era parlato di 3.600 persone che risultavano negli elenchi predisposti da Comuni e Asp.
Crocetta ha anche annunciato un assegno “per i primi tre mesi” che varierà dai 1.000 ai 1.800 euro a seconda del tipi di disabilità. Soldi per cui non ci sarà un obbligo di rendicontazione. Poi, dall’anno prossimo, scatterà un piano diverso.
Ma sono annunci che il comitato #SiamoHandicappatiNoCretini boccia su tutta la linea. Il comitato è nato dalla volontà dei fratelli Gianluca e Alessio Pellegrino, i due tetrapleigici che l’ex Gianluca Miccichè si rifiutò di incontrare, e da Giovanni Cupidi. E con una lunga nota prende le distanze da Crocetta in modo a tratti ironico: “Dobbiamo ammetterlo. Si rimane stupiti leggendo certe sparate. A questo punto vanno fatte alcune considerazioni. Il numero dei disabili sembra ridotto considerevolmente. Ottimo! In Sicilia Siamo un po’ meno handicappati di prima. Le nostre segnalazioni e denunce sono servite a qualcosa. Dobbiamo ringraziare le Asp e i loro top manager per il grande lavoro effettuato in questo mese. (Immagino chiederemo indietro gli ultimi 20 anni di stipendio considerando cosa hanno o non hanno fatto)”.
Ma soprattutto il comitato ritiene insufficienti le misure adottate dal governo: “Nessun obbligo di rendicontazione : è chiaro siamo in campagna elettorale. Nessun controllo , nulla. Poi quando scopriremo i disabili abbandonati con il parente che si compra la macchina nuova inizieremo a pensare ai controlli”.
E ancora, il comitato sottolinea che “il piano di Crocetta considera solo i duemila disabili gravissimi e abbandona gli altri 20 mila. Tutti gli altri disabili non contano nulla. L'importante è rispondere a Pif entro i tempi promessi. A costo di dire l'ennesima fesseria”.
I disabili hanno sempre rifiutato la distinzione in “gravissimi” e “gravi” chiedendo la predisposizione di un piano organico per tutto il mondo della disabilità e che arrivi a procedure personalizzate in base al grado di difficoltà nella vita quotidiana e alla necessità di terapie.
Tutte cose che le associazioni di categoria non ravvisano nel piano di Crocetta: “Siamo offesi e amareggiati, signor presidente. Perché costringerci a venire nei vostri palazzi, parlare, spiegare le nostre esigenze se poi fate quello che volete? Lei risponderà a tutti noi e alla sua coscienza di queste scelte scellerate, politicamente corrette senza dubbio, ma sbagliate e inefficaci. Vuole tapparci la bocca ma stia sereno. La bandiera sventola , Ma non è bianca”.
LA REPLICA DI CROCETTA. “L'intervento per i disabili gravissimi, per i quali le risorse sono già stanziate, non esclude interventi per gli altri - spiega Crocetta -. Infatti il governo ha preso l'impegno di impinguare i capitoli del fondo per la disabilità di 100 milioni per il 2017 e 250 milioni per il 2018 e il 2019. Il piano verrà discusso quando verrà approvata la legge finanziaria. Per adesso abbiamo questi 36 milioni e questi eroghiamo. Non c'è nessuna presa in giro, ma una risposta concreta. Mi sembrerebbe assurdo non intervenire sulla disabilità gravissima, dato che abbiamo già i soldi per poterlo fare”.
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