PALERMO. Adesso è ufficiale, saltano le primarie del centrodestra in vista delle elezioni regionali. A confermarlo è una nota a firma di Saverio Romano e Gianfranco Micciché.
Dunque ha prevalso la linea di Berlusconi. Il no di Forza Italia e di Cantiere popolare, il partito che raggruppa politici vicini a Totò Cuffaro, si defilano dalle consultazioni per la scelta del candidato governatore dell'Isola, che il centrodestra aveva stabilito di celebrare nei gazebo il 23 aprile.
Fi inoltre non è ancora certa di appoggiare a Palermo il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli perché non intende rinunciare a presentare il proprio simbolo nella lista. L'altolà alle primarie è arrivato proprio allo scadere dei termini per la presentazione delle candidature, fissati da un regolamento stilato qualche mese fa da un comitato di cui facevano parte tutti i rappresentanti di partiti e movimenti di centrodestra compresi Fi e Cp. Una mossa che, a caldo, spacca il fronte, tant'è che le altre anime del centrodestra parlano di "unità dell'alleanza messa a serio rischio".
A spiegare le ragioni della scelta sono il commissario di Fi in Sicilia, Gianfranco Miccichè, e il leader di Cp, Saverio Romano. "Questa decisione risponde ad alcune considerazioni politiche - dicono - innanzitutto la necessità di attrezzare una larga coalizione alternativa a Crocetta. In secondo luogo perché riteniamo necessario un confronto sui contenuti e sui programmi, presupposto indispensabile di unità e coesione. Emerge inoltre la preoccupazione che le primarie non facciano conseguire gli obiettivi prefissati". Miccichè e Romano ora auspicano con gli alleati l'apertura di "un confronto nelle prossime settimane per trovare intesa, ben consapevoli che i valori politici e la comune visione su ciò che serve alla Sicilia per un riscatto dalla nefasta azione di malgoverno di Crocetta non potranno che condurci ad un impegno condiviso".
In una nota il "Movimento nazionale siciliano", "Noi con Salvini" e "Diventerà bellissima", che hanno raccolto migliaia di firme a supporto dei rispettivi candidati alle primarie (Gaetano Armao, Angelo Attaguile e Nello Musumeci), ribattono: "consideriamo molto grave che alcuni partiti, malgrado avessero sottoscritto quella intesa, abbiano deciso all'ultimo momento di tirarsi fuori con bizantinismi e motivazioni disarmanti, mettendo a serio rischio l'unità dell'alleanza". I tre esponenti politici hanno formalizzato la loro accettazione di candidatura innanzi a un notaio e hanno concordato per i prossimi giorni un confronto politico-programmatico.
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