ROMA. Dalla Conferenza dei servizi per lo Stadio della Roma arriva un 'no' alla richiesta di 30 giorni di proroga presentata dai promotori dopo l'accordo sul taglio delle cubature raggiunto pochi giorni fa dal Campidoglio e dalla As Roma. Ma la Regione Lazio, dove è insediata la Conferenza, ha rimandato il termine della decisione al 5 aprile: ci sarà tempo fino al 30 marzo per presentare gli "atti ufficiali" del nuovo progetto, che ancora formalmente non esiste. Intanto tra il governatore Nicola Zingaretti e la sindaca Virginia Raggi è altissima tensione: il primo ricorda come in una lettera inviata solo ieri la sindaca Raggi si diceva favorevole alla sospensiva e di considerare 'non definitivo' il parere negativo già espresso sul Piano mentre oggi pomeriggio il rappresentante del Comune in Conferenza dei servizi non ha seguito lo stesso orientamento. Il parere negativo, replica la prima cittadina "è relativo al progetto presentato dal Pd con oltre un milione di metri cubi di cemento. Questa amministrazione è pronta a valutare positivamente i miglioramenti già definiti nel corso del confronto con la As Roma". E la mancata sospensione "sono stati gli uffici della Regione a non volerla concedere, diversamente da quanto assicuratoci nei giorni precedenti. Spiace che in Regione si cerchi di strumentalizzare". Dal Campidoglio, interpellati in merito, sottolineano pure che non vi è stata alcuna votazione sulla sospensione e che la decisione è stata presa dalla Regione. Che a sua volta sottolinea: "Il verbale della Cds è on line. Siamo, inoltre, disponibili a fornire al sindaco Raggi la registrazione dell'intera conferenza". Scintille al termine di una Conferenza dei servizi particolarmente lunga e anche parecchio tesa, sul filo sottile della forma burocratica che, come in questo caso, diventa sostanza. E che ha anche rischiato a tratti di far saltare il tavolo. Sono stati depositati tutti i pareri sul 'vecchio' progetto, l'unico che esiste nero su bianco, chiudendo di fatto i lavori del tavolo: la Regione ha espresso "dissenso costruttivo" (pesa il vincolo del Mibact, ma soprattutto la mancanza della variante urbanistica e anche un parere di Via non favorevole); favorevole, sebbene con prescrizioni, il parere dello Stato. Rimangono negativi invece i pareri della Città metropolitana e del Campidoglio: "Un orientamento - scrive Zingaretti - in netto contrasto con la comunicazione ricevuta ieri da parte del sindaco di Roma". In Campidoglio intanto si mostra ottimismo: "Mi sembra che ci siano ancora tutti i tempi - afferma il capogruppo M5s Paolo Ferrara - Il Comune il lavoro che doveva fare lo ha fatto e anche bene, ognuno si prende le sue responsabilità. Ora aspettiamo che l'iter si concluda in modo favorevole. L'esito della Conferenza dei servizi? Non credo che metta a rischio il progetto, credo che la Regione e tutti gli attori in campo possano considerare che è un progetto per cui vale la pena andare avanti". La palla è comunque in mano a loro: "E' emerso - ricorda Civita - che esiste una procedura di ridefinizione dell'interesse pubblico sullo Stadio. Entro il 30 ci aspettiamo che il provvedimento si concluda in modo chiaro, con un atto. Poi verificheremo la qualità del progetto". Una corsa contro il tempo: "Noi facciamo una nuova delibera, una novazione sul nostro progetto - aggiunge Ferrara - Entro 30, 40 giorni dovrebbe arrivare in Aula”.