ROMA. «Lancio un appello chiaro alla Lega di Matteo Salvini e a Fdi di Meloni per fare questo polo sovranista e affrontare insieme le battaglie. Guai a chi si tira indietro». Lo dice Gianni Alemanno al congresso fondativo della destra sovranista.
«Diciamo a tutto il centrodestra: facciamo il tavolo comune e usiamo lo strumento delle primarie per avere l'unità senza compromessi al ribasso. Vogliamo fare in modo che con le primarie si scelgano leader e orientamenti di fondo in base a un perimetro comune. Se lo facciamo, e non mi sembra difficile, tra un anno vinciamo le elezioni e salviamo l'Italia», conclude.
Secondo Alemanno, «dobbiamo realizzare lo slogan di Pino Rauti: lo sfondamento a sinistra. Se non andiamo adesso a prenderci i voti della sinistra allo sbando non riusciremo mai più a cambiare la realtà». Un'operazione che va fatta, a sui dire, «politicizzando il ceto medio, che deve capire fino in fondo le battaglie di cambiamento profondo a cui ci accingiamo per difendere la struttura della società italiana. Poi dobbiamo parlare al mondo cattolico, al popolo del Family day, che deve capire che non c'è sussidiarietà senza sovranità e che la famiglia non si difende senza difendere la sovranità nazionale».
E infine, il Sud: «Nessuno ne rappresenta le istanze politiche da quando è scomparsa An. Dobbiamo restituirgli rappresentanza. Noi non chiediamo niente a nessuno, non chiediamo nessun permesso di esistere. Non siamo in ginocchio davanti a nessuno. Vogliamo essere nuova classe dirigente, ma il maledetto casting scelto sulla base della sola apparenza in televisione tutto il centrodestra e tutta la politica italiana non lo hanno pagato abbondantemente già? Pensate che l'Italia avrebbe mai avuto in ministro come la Boschi se non ci fosse stato il casting? O la Raggi sarebbe stata scelta se non era giovane, donna e telegenica? Basta con l'antipolitica, con queste cazzate con cui ci hanno riempito la testa. Dobbiamo mettere in campo il merito, senza rendite di posizione per nessuno», rileva Alemanno, che attacca le multinazionali, «nemiche del popolo», la Ue «che consente ai fondo sovrani stranieri di fare lo shopping nel nostro Paese» e chiede la cancellazione della «infame riforma del pareggio di bilancio».
Infine, la cittadinanza: «Non c'è se i cittadini non hanno diritti diversi da chi cittadino non è. Quano la sinistra parla della perfetta parificazione di diritti non solo mette in situazione insostenibile ma distrugge la base della Repubblica».
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