PALERMO. L'onda lunga della scissione investe anche il Pd palermitano. Il partito palermitano è ancora spaccato sulle prossime comunali ed in particolare sulla possibilità o meno di presentare il simbolo: si attende la direzione provinciale di lunedì per capire cosa potrà succedere. Anche se per oggi pomeriggio, alle 15, nella sede di via Bentivegna è prevista una assemblea degli iscritti "con Coraggio e con Passione". Intanto giovedì, nel corso di una riunione ristretta dell'area che fa riferimento all'assessore all'Agricoltura Antonello Cracolici, durata fino a tarda notte, si sarebbe cominciato a discutere di possibili nomi per la candidatura a sindaco. Antonio Rubino, responsabile dell'organizzazione del Pd siciliano, si limita a dire che "in queste ore ci sono diversi incontri ma per noi restano fondamentali gli appuntamenti di domani e la direzione di lunedì". E proprio da Palermo, nelle ultime ore, si sono moltiplicati gli appelli ad evitare la scissione. A partire da Davide Faraone, sottosegretario alla Salute e renziano della prima ora: "Sosterrò la candidatura di Matteo Renzi al congresso - scrive su Facebook -. Non condivido le idee di chi oggi vi si contrappone, però credo abbiano lo spazio, il diritto e il dovere di continuare a farlo nel Pd, proponendo progetti e candidature alternative. Spero che domenica, all'Assemblea nazionale, saremo tutti insieme a decidere regole condivise affinché il percorso sia davvero democratico". Giuseppe Lupo, vice presidente dell'Ars e presidente della direzione del Pd in Sicilia, dice di condividere "la posizione espressa da Dario Franceschini che sostiene le ragioni di un partito unito, plurale e aperto al contributo di idee diverse, che devono trovare la sintesi necessaria per il bene del Paese". Così come Teresa Piccione, deputata nazionale e componente della Direzione nazionale del Pd: "L'unità del Pd è un bene prezioso che non possiamo disperdere. I nostri militanti e i nostri elettori non ci capirebbero e potrebbero punirci anche nei prossimi appuntamenti elettorali". Anche Rosario Filoramo chiede di non "rompere l'unità del Partito democratico, bene prezioso che non possiamo disperdere. Mentre avanzano la destra e i populismi, il compito di costruire un argine ai tentativi di fare arretrare il paese e progettare un futuro di crescita democratica e civile della società spetta al Pd".