PALERMO. Una mozione di censura nei confronti dell'assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, è stata presentata dal vice capogruppo di Fi all'Ars Vincenzo Figuccia e firmata anche fai deputati Sergio Tancredi (Cinquestelle), Nino Dina (Misto) e Marcello Greco (Sicilia Futura). «L'operato dell'assessore Miccichè è del tutto insipiente. Tutte le vertenze finite sul suo tavolo sono rimaste irrisolte - dice Figuccia - Non sarà difficile far passare la mozione atteso che anche nella maggioranza di Crocetta non sono mancate le prese di distanza dall'assessore regionale al Lavoro. Durante il suo mandato, Miccichè nulla ha fatto per adottare i provvedimenti necessari a seguito dell'entrata in vigore delle leggi di riforma del mercato del lavoro trascinando la Sicilia all'ultimo posto nell'erogazione di misure di politiche attive del lavoro indispensabili per prevenire e contrastare il fenomeno della disoccupazione, anche giovanile». Per Figuccia «lo scarso rendimento di Miccichè non ha permesso il potenziamento dei Centri per l'Impiego e il riavvio al lavoro del personale qualificato degli sportelli multifunzionali, nonostante risultino appostate le risorse idonee nella programmazione comunitaria (Poc 2014-20 e Pon SPAo)». «Inoltre, per mancanza di iniziative efficaci, sono stati sospesi i soggetti impegnati in attività socialmente utili, con risorse a carico del Fondo nazionale per l'occupazione - sostiene - Per non parlare della situazione inaccettabile in cui sono stati trascinati gli ex Pip, i precari degli Enti locali e gli Asu a rischio di fuoriuscita dai bacini di appartenenza e senza misure per la loro stabilizzazione. Grave è anche la responsabilità dell'assessore Miccichè nella mancata attivazione degli ammortizzatori in deroga per i lavoratori di grandi aziende in crisi e nell'assenza di politiche di inclusione socio-lavorativa a favore dei giovani e degli over 40 non ancora inseriti o estromessi dal mondo del lavoro. Insomma ci sono tutte le premesse per far sì che l'assessore Miccichè venga rimosso dalle sue funzioni. Ciò comunque non esime il presidente della Regione Rosario Crocetta da responsabilità sue e del governo che chiamo a rispondere in parlamento delle inadempienze».