
RIMINI. La dead line è il 13 febbraio: se per allora i partiti non troveranno un punto di caduta sulla legge elettorale il Pd, alla direzione, suonerà il gong e chiederà elezioni a giugno. «In un mondo in cui Trump ha segnato un cambio di schema e l'Ue sa solo mandare letterine, l'Italia non può giocare nella serie B», è la spinta che porta Matteo Renzi a credere nelle elezioni, convinto che, in uno schema a 3, «l'unico modo per evitare il caos è il 40%».
Nella sfida elettorale l'ex premier riconosce Grillo «lo spregiudicato pregiudicato» come avversario ma non Massimo D'Alema che oggi lancia ConSenso, un movimento «pronto ad ogni evenienza» parallelo al Pd. A due mesi dal referendum, sia Matteo Renzi sia il suo peggior rivale interno Massimo D'Alema tornano in campo. Campi opposti anche se, in caso di elezioni, potrebbero contendersi la stessa fetta di elettorato. L'ex ministro degli Esteri chiama al «liberi tutti se si corre alle elezioni» e, riunendo a Roma dalla Cgil a Si e alla minoranza dem, punta a riunire il centrosinistra «in fuga» dal Pd con un movimento che ha il sapore di un contro-partito rispetto al Pd con tanto di circoli e di found-raising.
La reazione dei renziani è furente: «È paradossale che chi ha ucciso più volte il centrosinistra ora voglia ricostruirlo», ripetono Ernesto Carbone come Stefano Bonaccini, tutti a Rimini per l'assemblea degli amministratori ma ancora di più per il ritorno sul palco di Matteo Renzi. Ma alla scissione e alle minacce dalemiane il leader dem non dedica neanche una parola, attento a presentare il Pd come il partito della proposta e non della protesta, come a suo avviso è M5S, il vero rivale alle elezioni «in cui la competizione sarà a tre con buona pace di qualche compagno». A Renzi «è rimasto solo l'insulto. Se è così sicuro di vincere faccia dimettere Gentiloni e subito al voto!», contrattacca Beppe Grillo. Agli inviti alla cautela, arrivati anche dal Colle, il leader dem risponde con il nuovo quadro mondiale e la necessità dell'Italia di «non tornare vaso di coccio» per motivare la necessità di elezioni anticipate.
«Il punto non è il giorno delle elezioni, se votiamo con la legge della Consulta o la legge x o y, sono specchietti per le allodole», dice Renzi che comunque farà fare un tentativo, in cui non crede, per migliorare i due sistemi elettorali diversi di Camera e Senato. E se urne saranno, il leader dem vuole correre per il 40 per cento lanciando quello che Maurizio Martina, il fedelissimo della minoranza che entrerà in segreteria, indica come «un progetto largo aperto che guardi anche a Giuliano Pisapia». Ma, assicura Renzi, il Pd è contro gli inciuci e proprio per questo voleva la riforma istituzionale. «O si ha paura dell'uomo solo al comando, come diceva chi era per il No al referendum, o delle larghe intese, di tutti e due non è possibile», ironizza l'ex premier. P
er la corsa al voto il leader Dem ha dalla sua la maggioranza del partito, anche se oggi Matteo Richetti si smarca definendo «da irresponsabili» andare a votare con i due sistemi usciti dalla Consulta. Dal canto suo, da Lisbona, Gentiloni si tira fuori: sulla durata della legislatura, dice, «non decide il governo», ma Parlamento e forze politiche. Chi per ora resta a metà del guado tra il «liberi tutti» di D'Alema, ormai da tempo lontano dalla vita del Pd, e il Pd è la minoranza interna. Roberto Speranza e Nico Stumpo partecipano sia alla kermesse dalemiana sia all'assemblea Pd di Rimini.
La battaglia ora che le urne sembrano ancora più imminenti è cercare, come chiede Pier Luigi Bersani, di togliere i capilista bloccati «mattone» per la governabilità e per evitare «un partito dei servi». Se il leader dem farà fuori la minoranza dalle liste, non resterà altra strada che la scissione. Ma dopo il rientro di oggi, l'impressione della sinistra interna è che Renzi non sia sulla palla: «Sembra un pugile suonato, più che l'elaborazione della sconfitta c'è la rimozione».
Persone:
18 Commenti
spartacus
28/01/2017 22:15
Ma Ha gia' dimenticato o fa finta o che forse ricordi che il referendum sia stato solo un brutto sogno
Fabio
28/01/2017 23:57
Le nuove larghe intese sono alle porte...
giovanni^
29/01/2017 07:25
A volte ritornano. Oggi è toccato a lui, non è la prima volta che un politico cerca di ritornare alla ribalta. Dalla quale è stato messo da parte dall'ultimo referendum. Non ha capito che quello che aveva fatto non è piaciuto a moltissime persone, le quali alla prima occasione l'hanno licenziato. Ora vuole tornare, sarà dura convincere le persone a votarlo. Una missione impossibile, tutti sanno cosa ha da dire. La gente lo conosce già.
Juventus
29/01/2017 07:50
Fuori!!!!
Elimo
29/01/2017 09:37
La campagna elettorale [se mai fosse finita] é di fatto iniziata.Per i prossimi mesi ci attendono slogan e promesse e,faranno a gara a chi la spara piú grossa. Diranno che votandoli ,nelle loro mani l'impossibile diverrá possibile!
Trapanino
29/01/2017 09:51
Ma non doveva ritirarsi dalla politica?
Tano73
29/01/2017 11:09
Prepariamo ad un nuovo governo PD-PDL. I politici sono proprio lontani dalla realtá. Gli indici economici sono tutti negativi, le tasse continuano a salire, molte aziende chiudono e vanno all'estero e i servizi a diminuire. Continuando così andremo a sbattere su un muro di cemento armato.
gioggio
29/01/2017 11:44
L'accordo PD-FI è cosa già fatta ma sarà svelato dopo le elezioni. E' partita la corazzata anti M5S. Ma se l'alternativa sono i grillini, come diceva Montanelli, 'turiamoci il naso'...
Pasquale Spatola
29/01/2017 16:11
Caro Giovanni c'è un fatto che dimentichi ,che quelle persone che hanno votato contro ora lo rimpiango!!!
Cesco1
29/01/2017 16:39
Peggio di quelli che ci sono stati fino ad adesso non potranno mai fare,neanche se ci mettono tutto l'impegno!
steve
29/01/2017 17:37
Questo signore la lezione non l'ha recepita, allora farà il 4% alle prossime elezioni!
Gianni
29/01/2017 18:06
Ma non doveva ritirarsi?, non voleva prendersi un anno di pausa?, detto da lui negli Stati Uniti?; Neanche il tempo di dirlo ed eccolo nuovamente in campo il chiacchierone. Renzi! gli Italiani hanno le tasche piene ( vuote visto le tasse) , occupati di immigrati magari ma lascia gli Italiano in pace.
Marco
29/01/2017 18:11
Ci cuore un presidente come Trump in Italia, i utile dire che non piaccia ma quando il gioco si fa duro bisogna essere duri.
Fabio
29/01/2017 19:07
Già
viseminara
29/01/2017 18:36
strani accordi, troppi rimpasti , strane elezioni ma niente facce nuove, non funzionerà.
Fabio
29/01/2017 19:05
Al 40% ci arriva forse se regala altri 80 euro come alle elezioni europee 2014.
Fabio
29/01/2017 20:42
Mi chiedo se forza italia+i vari centristi (alfaniani,casini) non ottengono un numero di parlamentari (senatori o deputati) tali da poter permettere la nascita di un eventuale nuovo governo con il pd come faranno un il governo? Perchè allo stato attuale m5s,lega nord,Meloni,sel non hanno intenzione di fare governi di larghe intese. (tranne se un numero di parlamentari dei partiti citati prima lascia il proprio partito x sostenere un nuovo governo) Questo se nessuno ottiene il 40% di consensi alla camera.
giovanni
30/01/2017 08:48
Forse nn avete capito una cosa, questi sig. se ne fregano del popolo ..fanno esclusivamente i propri affari ...altro che fare il bene del popolo....
Fabio
30/01/2017 22:18
Già
leo
30/01/2017 16:03
Anch'io credo che con il 90% dei consensi si governa meglio
francesco paolo
31/01/2017 07:35
renzi il pavone