ROMA. «Sono stata fatta a pezzi e costretta alle dimissioni. E per cosa? Non c'era nulla in quella intercettazione. Non ero nemmeno indagata. E infatti, è finito tutto in una bolla di sapone». È quanto afferma l'ex ministro Federica Guidi, in uno sfogo raccolto dal Corriere della Sera. «Ho sofferto troppo - dice Guidi -. E adesso che mi sono ripresa la mia vita, mi interessano solo mio figlio, la famiglia e l'azienda. È stata dura, non voglio parlare di questa esperienza incredibile, non voglio saperne più nulla e non leggerò una riga che parli di me». «Faccio soprattutto la mamma. Sono serena, ma non so se questa ferita potrà mai rimarginarsi - è ancora il suo sfogo - Non nego che a livello umano le conseguenze sono state profonde e nemmeno una bella notizia come l'archiviazione può farmi piacere». «Quando si parla di me - continua - non li apro. Ho sviluppato una sorta di ipersensibilità per quella vicenda, una tale idiosincrasia che non mi interessa nemmeno chiuderla. Servirà ancora tempo, perché tutto questo possa decantare».