ROMA. Il presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, con la sua proposta di un'Autorità terza contro le bufale in rete non vuole «forme di censura», ma si chiede se «nella libertà d'espressione sia previsto il diritto alla menzogna». Pitruzzella, intervenuto a Radio anch'io su RadioUno, riconosce che «la rete è un fattore di crescita democratica», ma evidenzia che «quando però esistono vicende che possono riguardare non soltanto le bufale della politica, ma per esempio affermazioni che possono nuocere alla salute pubblica, come il discorso sui vaccini, siamo sicuri non ci vogliano regole che consentano di intervenire rapidamente per ristabilire un po' d'ordine?». Il presidente dell'Antitrust fa anche il caso dell'immissione in rete di contenuti vietati come nel caso della ragazza napoletana suicida per il video hard finito sul web: «Siamo sicuri - si chiede Pitruzzella - che rispetto ai tempi di diffusione della rete le procedure giudiziarie attuali siano coerenti? Oppure serve un intervento, da parte anche degli stessi giudici?». In ogni caso Pitruzzella si augura che «il dibattito continui con toni civili e pacati».