ROMA. Senza più il 'raggio magico' e di nuovo alle prese con una squadra piena di caselle da riempire, il day after vede Virginia Raggi commissariata e sola, orfana del vice Daniele Frongia e del capo segreteria Salvatore Romeo. E i consiglieri M5S sono divisi sull'ipotesi di eleggere come vicesindaco l'assessore alle Partecipate, Massimo Colomban. «Non è di Roma», dicono i critici. Sul manager veneto chiamato dalla Casaleggio Associati potrebbe aprirsi un altro scontro intestino in un Campidoglio estenuato da inchieste, arresti e correnti. Intanto la sindaca di Roma ostenta understatement e in un lunghissimo post su Facebook prima ammette - «È stata una settimana difficile -, poi rilancia: "Vorrei tranquillizzare i romani: nonostante le difficili giornate trascorse il lavoro per la città non si è fermato. Anzi prosegue con ulteriore slancio". Quindi elenca una serie di realizzazioni e progetti per trasporti, politiche abitative, municipalizzate, decoro e altro. Buoni propositi, mentre per il rischio di avviso di garanzia al sindaco potrebbe arrivare a breve il nuovo codice etico M5S, senza obbligo di dimissioni, come da post ieri di Beppe Grillo. Dopo il commissariamento di fatto dell'avvocatessa 38/enne concordato dai capi del movimento, Grillo e Davide Casaleggio, tornano a farsi sentire i giovani leader Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, silenti da due giorni, dall'arresto di Raffaele Marra che ha scatenato la tempesta. "Dobbiamo imparare dagli errori, capire che ci sono realtà come Roma che hanno bisogno di un supporto maggiore del M5S e che stiamo provando a fare con la decisione presa ieri, che sposo e condivido", dice 'Diba', tra i maggiori sponsor di Raggi, in un video su Fb. Su Marra afferma che "tutto il M55 aveva chiesto di allontanarlo" ma la sindaca "si è fidata". "A volte siamo ingenui - dice il deputato -, a volte onestà e ingenuità camminano assieme". Netto anche Di Maio, che rivela di aver incontrato Marra quando era ancora vicecapo di gabinetto in Comune. "Tutto il M5S ha sempre chiesto l'allontanamento di Marra e che non ci sia mai stata sponda da parte di alcuno - scrive il vicepresidente della Camera su Fb - Marra se ne doveva andare e, con cortesia, glielo dissi in faccia". Il Movimento prova a ripartire a Roma, ma già l'elezione del nuovo vicesindaco al posto di Frongia agita la maggioranza: la riunione di domani è in forse. In pole position sembra esserci Colomban, ma gli eletti M5S potrebbero preferirgli Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina, oppure il capogruppo Paolo Ferrara. Qualcuno sussurra anche Mazzillo e Bergamo, gli assessori più vicini alla sindaca, ma questa sembra una possibilità remotissima. Restano poi da assegnare i posti di assessore all'Ambiente - escluso il ritorno della dimissionaria e indagata Paola Muraro dopo la sconfitta del 'raggio magico' - e di capo di gabinetto, attualmente ricoperto dalla vice vicaria Virginia Proverbio. Inoltre è vacante il ruolo di capo del Dipartimento Personale (23 mila i dipendenti comunali) dopo l'arresto di Marra per corruzione. Per quest'ultimo si pensa alla dirigente capitolina Gabriella Acerbi, della quale il presunto numero due di Mafia Capitale Salvatore Buzzi in una intercettazione diceva: "Basta che se ne va questa (dal Dipartimento Servizi sociali, ndr), non te riceve, non te parla...". Manca inoltre il capo segreteria al posto di Romeo e a breve si libererà anche il posto del direttore generale di Ama (Stefano Bina scade il 31 dicembre). Infine resta vacante la poltrona di dg di Atac (potrebbe non essere assegnata). Tra le sei e le sette caselle in totale. Senza contare lo spostamento di Renato Marra, fratello di Raffaele, dirigente dei vigili urbani di recente promosso alla Direzione turismo, una nomina al vaglio dell'Authority anticorruzione. Un risiko senza fine per una sindaca osservata speciale.