ROMA. «Arriverà presto il congresso Pd e io ci sarò, mi batterò. Con coraggio e umiltà. Chi mi conosce sa che non sono una prima donna. Ma credo che oggi il Pd deve cambiare. Non deve essere un uomo solo al comando, ma deve ricostruire un collettivo e mettersi al servizio della ritessitura del centrosinistra». Così Roberto Speranza annuncia la candidatura alla segreteria per la minoranza Pd. «Guardando al sistema di potere di Renzi qualcuno penserà Davide contro Golia? Accetto la sfida e sono ottimista perchè non sono solo». «Voglio che il Pd cambi e ritorni nei luoghi dove oggi sembra non riuscire più ad esserci. Nelle scuole e nelle università, nelle fabbriche, nelle periferie, nelle aree del disagio, dove c'è chi non ce la fa più. È da questi luoghi che partirò da subito in un viaggio per l'Italia». «Al Pd serve una discussione vera sulla identità e prospettiva politica. A Roma e in ogni singolo circolo. Non basta un votificio di una domenica mattina» con le sole primarie. «Per me serve invece una vera e propria rifondazione del Pd, un congresso rifondativo, non improvvisato ma ben preparato, che ci predisponga alla ricostruzione del centrosinistra. Di questo abbiamo bisogno. Non di una kermesse o di un plebiscito rivincita». Lo dice Roberto Speranza, all'iniziativa della minoranza Pd Sinistra riformista. «Bisogna superare le tante correnti, a partire dalla nostra. Superiamo subito insieme quello che c'è. Noi lo facciamo sin da oggi». Lo dice Roberto Speranza, aprendo l'assemblea di Sinistra riformista, e ringraziando tra gli ospiti in sala Michele Emiliano ed Enrico Rossi. «Riaggreghiamo le tante energie che ci sono rimescolando le carte», afferma. «Serve una nuova partenza, provando a parlare dentro al Pd, ma anche al tanto Pd che c'è fuori dal Pd. Persone di sinistra, ma anche tanti cattolici democratici, tanti che hanno creduto nell'Ulivo. Io dico alle persone che hanno dubbi, aiutateci a rifondarlo. Tornate ad iscrivervi. Riprendetevi il Pd». «Qualcuno, sbagliando, urla fuori fuori, noi insistiamo col dire dentro dentro!», aggiunge. E Michele Emiliano, che parla dopo di lui, rilancia: «Il gran tour italiano se vuoi lo facciamo insieme: solo il sabato e la domenica, perchè il resto della settimana faccio il presidente della Regione, lo facciamo insieme. E se con noi venisse anche Enrico Rossi sarebbe ancora più bello. Perchè lui conosce la cucina del Nord che è più pesante della nostra...».