PALERMO. Stop a nuovi assalti alla manovrina. Il governo e la commissione Bilancio hanno bloccato nuovi tentativi di proporre in Aula norme che prevedessero spese extra e comunque non urgenti. L’assestamento di bilancio così si appresta al voto finale atteso questo pomeriggio. Si tratta di una norma che inizialmente doveva prevedere poche misure finanziarie e variazioni alla spesa della Regione per l’anno in corso. I deputati hanno provato però a inserire proposte di finanziamento a sigle e associazioni del proprio territorio. Questi emendamenti erano stati presentati all’articolo 12, che è stato accantonato e lasciato per ultimo proprio per la complessità dell’argomento. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, aveva inizialmente stralciato decine di articoli e commi che prevedevano contributi a pioggia, ma in Aula i deputati ci hanno riprovato presentando centinaia di emendamenti che in molti casi prevedevano la soppressione di tutte le altre voci di spesa. Segno di uno scontro che è andato avanti da giorni e che ha visto il governo battuto più volte anche su temi ritenuti prioritari. Tra questi una norma che avrebbe avviato l’iter per la stabilizzazione dei precari degli enti locali. Nella notte in commissione Bilancio i deputati avevano messo a punto un maxiemendamento nel quale includere diverse proposte di spesa, il presidente Vincenzo Vinciullo ha deciso di ritirarlo. Anche l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha chiarito che il governo non presenterà nuove proposte. Dunque si attende l’ultimo round all’Ars per l’approvazione finale di una manovra attesa soprattutto dai Comuni sull’orlo del dissesto. “La maggioranza che sostiene il governo Crocetta, più impegnata nella campagna referendaria per Matteo Renzi che non ad affrontare i problemi veri e urgenti della Sicilia, continua ad essere esigua in Aula, tanto è vero che le norme a tutela dei comuni e dei lavoratori precari sono state approvate solo grazie alla presenza in sala d’Ercole delle opposizioni, Forza Italia in testa”, lo dice l’onorevole Bernardette Grasso di Forza Italia.