PALERMO. La scissione nell’Udc non è più una ipotesi. Da oggi 8 deputati non fanno più parte dello Scudocrociato che all’Ars ha creato un nuovo gruppo seguendo la rotta tracciata da Gianpiero D’Alia. L’Udc, ormai guidata da Roma da Lorenzo Cesa, resta per ora con un solo deputato: il palermitano Totò Lentini.
Dopo le spaccature e le sospensioni piovute da Roma sul gruppo dirigente siciliano, i deputati all’Ars hanno costituito un nuovo gruppo che perde il nome tradizionale: si chiamerà Centristi per la Sicilia.
Con questa mossa Gianpiero D’Alia riesce - almeno per il momento - a tenere vicino a sè quasi per intero il drappello di parlamentari: Mimmo Turano, Margherita La Rocca Ruvolo, Gianluca Miccichè, Giovanni Ardizzone, Gaetano Cani, Marco Forzese, Orazio Ragusa, Pippo Sorbello. Dunque solo Lentini ha seguito il segretario nazionale Lorenzo Cesa, che in Sicilia ha il suo punto di riferimento in Ester Bonafede.
Cesa nei giorni scorsi aveva sospeso D’Alia dalla carica di presidente nazionale del partito, il quale a sua volta aveva rilanciato optando per le dimissioni. Sullo sfondo c’è la diversa collocazione politica che Cesa intende dare all’Udc: a sostegno del No nel referendum e in alleanza col centrodestra a trazione forzista sia a livello nazionale che regionale.
D’Alia ha invece scelto di confermare l’alleanza con il Pd ed Ncd alla Regione. E non a caso nel documento con cui oggi il gruppo ex Udc ha deciso di dar vita a Centristi per la Sicilia si legge che verranno realizzate «su tutto il territorio regionale iniziative a sostegno del SI alla riforma costituzionale, in accordo con i comitati referendari ispirati da Pier Ferdinando Casini».
È un progetto, questo di D’Alia, che Lentini ha bocciato ufficialmente: «Non vedo alcun progetto politico chiaro nella scelta dei miei ex colleghi transitati fra i Centristi per la Sicilia. Purtroppo l'unico elemento evidente della nuova formazione inaugurata da Gianpiero D'Alia è il rimanere collocati a sostegno della disastrosa esperienza di centrosinistra che vede assieme Crocetta, Lumia e Cardinale». È evidente che a questo punto anche la maggioranza di Crocetta perde un uomo all’Ars.
Lentini per il momento transita nel gruppo Misto, visto che l’Udc non può formare un gruppo con un solo deputato: «Avrei voluto sentire dai miei ex compagni di partito altre e ben più radicali decisioni rispetto ai problemi reali dell'Isola: una disoccupazione galoppante, un reddito pro-capite sempre più basso, una sanità che taglia indiscriminatamente oltre ai costi, i diritti e la dignità dei malati. Per non parlare della formazione professionale dove sono state licenziate ormai piu di 5000 persone, dopo anni di agonie. E dei precari che ancora, dopo quattro anni, aspettano di essere stabilizzati. E aggiungo il mancato obiettivo dei dipendenti della forestale che dopo 25 anni, attendono una risposta. Queste - prosegue Lentini - le cose di cui stamani non s'è parlato e che invece avrebbero dovuto guidare i miei colleghi verso altre scelte. Per quanto mi riguarda rimango fermo nella mia adesione all'Udc e mi trovo costretto ad aderire, per il momento, al gruppo Misto, nell'attesa che si concretizzi una prospettiva che offra risposte credibili ad una Sicilia che non ce la fa più».