CAPRI. È una manovra che parla poco ai giovani e molto a chi ha smesso di lavorare, investendo il «grosso delle risorse» sulle pensioni: l'affondo arriva dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, che a distanza accende la polemica con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sul palco del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. «Sbaglia», replica il ministro, perchè questa manovra «guarda al futuro». In apertura del tradizionale convegno di Capri, il presidente dei Giovani imprenditori, Marco Gay, esprime l'apprezzamento per la legge di Bilancio, che ha «tutte le premesse per chiamarsi 'legge di sviluppo'», pur sottolineando le riserve innanzitutto sulle coperture «per lo più basate su misure una-tantum», come la rottamazione delle cartelle esattoriali o una nuova voluntary disclosure. E se proprio sulle pensioni ed i 7 miliardi di euro in tre anni stanziati in manovra i sindacati tornano a dirsi soddisfatti, è sul fronte dei contratti che il pressing si fa più forte: i leader di Cgil, Cisl e Uil insistono sulla necessità di aumentare la dote per i rinnovi nella Pa, ma anche nel privato la questione è aperta. «Se non si sbloccano i contratti questo è un vero tema di mobilitazione», avverte il numero uno della Cgil, Susanna Camusso. «Non ci costringano ad accomunare tutti in una grande iniziativa di lotta di 11 milioni di lavoratori» tra pubblici e privati, aggiunge il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo. Mentre la leader della Cisl, Annamaria Furlan, insiste oltre che sulle risorse, ad oggi «insufficienti», sull'apertura di un tavolo di confronto sul pubblico impiego. Il ministro del Lavoro assicura che «siamo profondamente convinti che non ci sarà bisogno di alcuna manovra correttiva» e che non ci saranno «nè lacrime nè sangue, per fortuna», dice rispondendo all'avvertimento lanciato proprio dal presidente dei Giovani di Confindustria. «Se non cresciamo nel 2017 rischiamo di sforare ogni limite di deficit o di dover fare, a breve, una manovra correttiva lacrime e sangue», secondo Gay. E difende i contenuti e le prospettive della legge di Bilancio, rigettando le critiche. Per Boeri la manovra «fa poco» per i giovani, «il grosso delle risorse lo investe sulle pensioni e sull'età immediatamente precedente», afferma in un video-intervento, sostenendo che «un Paese che smette di investire sui giovani è un Paese che non ha grandi prospettive di crescita». E, tornando ad esprimere le proprie perplessità anche sulla quattordicesima («non è lo strumento più adatto» per aiutare i redditi bassi), aggiunge: «Bisognerebbe investire molto di più sul lavoro. Un Paese che non investe sul lavoro e continua a investire su chi ha smesso da tempo di lavorare è un Paese che non ha futuro». Poco dopo la replica di Poletti. "Il presidente dell'Inps sbaglia?", gli viene chiesto. «Sì, perchè questa manovra guarda al futuro, guarda a due grandi pilastri: crescita e sviluppo economico, industria e innovazione», risponde il ministro. Breve botta e risposta anche con Camusso, tornata a criticare la manovra a partire dal fatto che «non c'è un'idea di investimenti pubblici» e che, ad oggi, ancora «non c'è il testo» ma si sta discutendo sulle «slide». «Senza testo non si può approvare» la manovra, «ma neanche criticare», replica il ministro.