MIRANDOLA. «Non sarà mica un reato, anch'io ho avuto la tessera del Pd, non ve lo ricordate? La presi ad Arzachena (Sassari)». Così Beppe Grillo, intervenuto a Mirandola, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sul nuovo assessore al bilancio del Comune di Roma, Andrea Mazzillo, ex Pd. Intanto, mentre il M5S ha suggellato un compromesso sulla giunta capitolina, scegliendo due assessori che accontentano il versante milanese e quello romano del movimento, sul governo targato Raggi arriva l'ennesima tegola per quanto riguarda la responsabile dell'ambiente Paola Muraro. A un mese dalle dimissioni dell'ex responsabile dei conti Marcello Minenna, ieri la sindaca ha ufficializzato i due nuovi assessori che si spartiranno le sue deleghe: Andrea Mazzillo, suo fedelissimo ed ex Pd, al bilancio e patrimonio; e Massimo Colomban, imprenditore e manager di spessore vicino a Casaleggio, alle partecipate. Il duo viene formalizzato nel pomeriggio dalla sindaca e incassa subito il placet di Grillo che benedice la scelta: «Sono sicuro che entrambi faranno un ottimo lavoro per realizzare il programma del M5S votato dalla stragrande maggioranza dei romani. Andiamo avanti per portare al successo le nostre idee». La tregua sulle nomine è però scalfita dalla nuova bufera su Paola Muraro che però, tranquilla, dice «vado avanti». Oltre ai reati ambientali, la Muraro sarebbe, infatti, indagata per abuso d'ufficio in concorso con Giovanni Fiscon, ex direttore generale dell'Ama, e tra gli imputati nel maxiprocesso a Mafia Capitale. L'ex consulente di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, si dice fiduciosa nel lavoro della magistratura e decisa ad andare avanti. Il caso continua a creare qualche imbarazzo tra i pentastellati, ma per ora in sordina. Non mancano invece i detrattori, nella base dei 5 Stelle, delle due new entry della giunta. A Mazzillo si rimprovera essenzialmente la passata militanza tra i dem e un profilo «non all'altezza del ruolo», come maligna qualcuno a Palazzo Senatorio. Colomban invece accetta l'incarico di riorganizzare le aziende (compresa quella dei trasporti) con «la determinazione necessaria, sapendo che si tratta di una sfida complessa». «Mi sono sempre schierato, come mi metto a disposizione ora, per migliorare le nostre amministrazioni pubbliche», afferma. Andrea Mazillo (già nominato dirigente capitolino, capo staff della sindaca, ndr) è «un nostro attivista, uno di noi - sottolinea Raggi - si è speso per i programmi del M5S insieme ai cittadini. Ma soprattutto è un esperto di finanza locale e bilanci. Massimo Colomban è un imprenditore con una incredibile esperienza». Si tratta di «un imprenditore veneto che con le sue aziende ci ha portato in tutto il mondo», le fa eco il deputato Luigi Di Maio. Ma i dem partono all'attacco: «Sostenitore accanito di Matteo Renzi e del Pd e candidato per Alleanza di centro a sostegno di Zaia e della Lega, quella scatenata contro Roma Ladrona. Con questo cv si può fare l'assessore in una giunta 5 Stelle? Pare di sì», punta il dito il presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio Marco Palumbo. «Andrea Mazzillo è dipendente Equitalia in aspettativa. Pd ed Equitalia: le bestie nere di Grillo e dei 5 Stelle. Che dice la Lombardi?», si domanda caustico il deputato Marco Miccoli. Raggi intanto completa finalmente la giunta ed è determinata a non sentire critiche e «chiacchiere», come blocca le voci di dimissioni del ragioniere generale Stefano Fermante: «oggi al lavoro in Campidoglio», afferma la sindaca. E forse proprio per sfuggire alle chiacchiere ha deciso una pausa col suo capo segreteria, Salvatore Romeo, puntello del «Raggio magico», sui tetti del Palazzo Senatorio. Lo scatto di un fotografo portoghese la ritrae su una passerella sul tetto con alle spalle la Torre Patarina. «La mia ora d'aria», ironizza la sindaca. Una boccata di ossigeno prima di ripartire con la giunta al completo.