ROMA. «In generale non lo escludo. È vero che ho detto che sarei disponibile a togliere dalle sabbie mobili il M5S. Per ora la mia priorità è Parma. Quando avrò deciso rispetto al Comune, farò la mia scelta». Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti risponde in un'intervista alla Stampa alla domanda di una sua eventuale candidatura alla leadership nazionale del Movimento.
Alla luce dell'archiviazione dell'indagine a suo carico per abuso d'ufficio relativa alle nomine del Teatro Regio, nata sull'esposto di un esponente del Pd e che è costata al primo cittadino la sospensione dal Movimento, Pizzarotti sottolinea che nessuno dei 5 stelle lo ha contattato: «Mi arrivano voci che non cambierà nulla, come al solito». Se il punto non era l'avviso di garanzia ma la mancata comunicazione, allora «pretendo la sospensione di Luigi Di Maio, Virginia Raggi e l'assessora Paola Muraro. Sapevano dell'indagine e lo hanno nascosto. Non può bastare che Di Maio dica di aver capito male o di aver sottovalutato. Allora anche io potrei cavarmela dicendo così. La verità è che hanno usato l'indagine come una scusa per sospendermi».
Ora, sottolinea, «mi aspetto una presa di posizione. L'ammissione dell'errore e il reintegro. Ma non con una semplice mail. Voglio che vengano qui a Parma, voglio parlare con qualcuno in carne e ossa, guardarlo in faccia». «Non faremo passare questa situazione sotto silenzio», promette. Intervistato dal Corriere della Sera, Pizzarotti sottolinea che «la magistratura ha dimostrato di essere più efficiente delle valutazioni fatte da Luigi Di Maio o da altre persone».
Quanto al Movimento 5 Stelle, «ci sono giornate in cui non posso non vedere quanto siamo distanti dai nostri valori fondanti», ammette. Il rischio è «l'implosione, ci sono già stati partiti che sono crollati dal 10-15% allo zero e qualcosa, il Movimento rischia di passare dal 30 al 10%».
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