PALERMO. Dopo tante polemiche sulla sanità siciliana e sul rischio chiusura di alcuni ospedali, sono arrivate le rassicurazioni della Regione. L'assessore Baldo Gucciardi ha affermato che l'ospedale Giglio di Cefalù non verrà chiuso e poi in una nota congiunta col presidente Crocetta è stato ribadito che non c'è un piano che prevede chiusure di ospedali ma il rafforzamento dei presidi con la loro specializzazione: "I siciliani però non hanno bisogno di una sanità serie B ma di eccellenza". Intanto, l'Udc chiede trasparenza e di non legare il nuovo piano ai concorsi. "L'ospedale di Cefalù non si tocca. Non salteranno né reparti né posti di lavoro". L'assessore regionale alla salute Baldo Gucciardi ha ribadito le sue assicurazioni in un incontro con una delegazione di venti di sindaci dei paesi del comprensorio Madonie-Nebrodi. I sindaci avevano chiesto chiarimenti sul piano di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana che, secondo le prime notizie, prevedeva la chiusura di molti reparti e il declassamento dell'ospedale Giglio di Cefalù da struttura di rilievo regionale a ospedale di base. Alla fine dell'incontro i sindaci hanno riferito di avere "avuto rassicurazioni sul fatto che l'ospedale di Cefalù non sarà depotenziato". "Ne consegue automaticamente - hanno sottolineato - la salvaguardia dei posti di lavoro". "La Regione siciliana è l'unica in Italia che ha operato la scelta, condivisa dal ministero della Salute, degli ospedali riuniti che di fatto ha impedito la chiusura di tanti piccole strutture. Su questo vogliamo essere chiari, se i tanti piccoli ospedali, alcuni in zone di forte disagio, non hanno chiuso è perché noi ci siamo opposti. I siciliani però non hanno bisogno di una sanità serie B ma di eccellenza, ed è in questa logica che una Regione che si trovava al penultimo posto per i livelli essenziali di assistenza, ora è al 9 posto. Uno sforzo che deve continuare". Lo dicono il presidente della Regione, Rosario Crocetta e l'assessore alla Salute Baldo Gucciardi, che hanno avuto un lungo confronto per affrontare la questione del piano sanitario. "L'ipotesi non è quella delle chiusure, ma di un rafforzamento dei presidi, con la specializzazione dei medesimi e la realizzazione di una rete che possa offrire, in un territorio, tutti i servizi diversificati e di alta qualità indispensabili alla salute dei cittadini - spiegano - Smentiamo categoricamente che sia stato approvato da governo e assessorato un piano di dettaglio sulla rete ospedaliera. Le ipotesi tecniche, derivanti dall'applicazione semplicistica del decreto Balduzzi, non ci appassionano. Riteniamo che la sanità non si possa gestire con i soli tecnicismi, ma serve una nuova rete frutto del confronto con i manager, gli operatori sanitari, i sindaci, il parlamento, le organizzazioni sindacali e il Ministero". "Si ponga fine alle polemiche e si avvii un confronto necessario che porterà a una razionalizzazione e condivisione delle scelte - concludono - Su questo tema martedì prossimo alle 11 è previsto un incontro con la coalizione, giovedì, sempre alle 11, con tutti i manager, che intanto stanno già lavorando a delle proposte". "La vicenda surreale del fantomatico piano di revisione della rete ospedaliera è sintomo di un grave deficit di trasparenza e correttezza istituzionale. Al prossimo vertice di maggioranza chiederemo un radicale cambio di registro sulla sanità ma anche su altre tematiche importanti". Così una nota dell'Udc siciliana diramata alla fine della riunione tra il gruppo parlamentare dello scudocrociato, gli assessori regionali e la dirigenza del partito. "Sul piano ospedaliero - si legge ancora nella nota - abbiamo assistito ad una indecorosa telenovela fatta di indiscrezioni e di smentite che ha minato la credibilità delle istituzioni e ha agitato inutilmente operatori del settore sanitario, amministratori locali ed utenti". "L'Udc - continua il documento - non tollererà nessun metodo carbonaro in materia di sanità. La nuova rete ospedaliera dovrà essere redatta con trasparenza e con il massimo coinvolgimento dei rappresentati dei territori e delle organizzazioni sindacali del personale medico e paramedico". "L'unica priorità - sottolinea l'Udc - sarà quella di garantire una rimodulazione della rete più efficace e in grado da garantire una sanità pubblica estesa a tutti, di conseguenza ci sembra fuori luogo legare il nuovo piano ai concorsi. E' inopportuno fare assunzioni nella sanità nell'imminenza di importanti tornate elettorali". Lo scudocrociato, che ha delegato il segretario regionale Adriano Frinchi e il capogruppo all'Ars Mimmo Turano a partecipare al vertice di maggioranza, solleverà anche il caso dell'Aeroporto di Catania: "con gli stessi criteri di trasparenza e correttezza si dovrà procedere alla scelta del nuovo amministratore delegato della Sac che auspichiamo venga individuato in una personalità di alto profilo e fuori dai giochi della politica".