ROMA. Beppe Grillo cerca di riprendere in mano le redini del Movimento e dei suoi vertici sconquassati dalle ultime vicende capitoline e promette cambiamenti. Nessuna decisione drastica, come il ventilato azzeramento del direttorio, ma la promessa di un intervento alla struttura organizzativa del Movimento che subirà un nuovo «allargamento». «Il M5s continua a crescere ogni giorno che passa e insieme ad esso anche la sua struttura di coordinamento» annuncia dal suo blog dove ricorda la nascita del direttorio prima, poi dell'associazione Rousseau e della struttura di responsabili affidata ai portavoce eletti. Ma «in futuro continueremo ad evolvere, ad allargare di conseguenza la struttura di coordinamento» promette il leader pentastellato senza indicare tuttavia quale strada intenda seguire. Di certo non un azzeramento del direttorio nel senso stretto della parola: il post arriva proprio per mettere fine alle ipotesi in tal senso ed evitare di mettere in difficoltà i 'verticì pentastellati a pochi giorni dalla kermesse nazionale di Palermo. Luigi Di Maio è più sereno: a chi lo incontra poco primo di entrare in Aula a Montecitorio dice di non voler commentare le indiscrezioni sull'azzeramento: «non ho nulla da dire perchè non si commenta una non notizia». E rinvia al blog che di lì a poco pubblica formalmente l'annuncio di un futuro «allargamento». Null'altro. Di certo ci sarà un rafforzamento delle strutture attuali con nuovi innesti di portavoce che arriveranno anche dai territori. Ma l'allargamento potrebbe passare anche attraverso l'inserimento di nuove figure di garanzia: una specie di Comitato di Saggi. L'ipotesi è ancora allo studio ma l'idea sarebbe quella di inserire, istituzionalizzandole, figure di peso come quella di Dario Fo o Ferdinando Imposimato. O tecnici di esperienza anche politica, come il presidente dell'associazione consumatori Adubef ed ex senatore, Elio Lannutti. Le promesse di Grillo non riguardano però solo i vertici. Il leader pentastellato annuncia infatti l'intenzione di «potenziare gli strumenti di democrazia diretta a disposizione degli iscritti per le decisioni dirimenti all'interno del M5s». La base infatti scalpita. Sotto il post di Grillo fioccano proprio le richieste degli iscritti per un ritorno alle origini del Movimento, soprattutto per quanto riguarda la democrazia diretta. E c'è chi, nonostante la questione sia finita nel dimenticatoio, ricorda la promessa di voto sul nuovo Non Statuto del M5s: «Il 21 luglio scorso noi iscritti certificati dovevamo iniziare le votazioni per la conferma delle modifiche di aggiornamento al "Non Statuto" e al Regolamento del M5s. Da allora, nessuna notizia. Si può sapere qualcosa in merito?». Interviene anche Vittorio Bertola, ex consigliere M5s a Torino: «Beppe, il problema non è allargare il direttorio e istituire nuove cariche per accontentare questo o quello... il problema è che il direttorio dovrebbe essere scelto dalla base e dovrebbe essere al servizio del Movimento e non delle ambizioni dei singoli che lo compongono».