
PALERMO. I soldi sono finiti, da mesi le bollette non vengono pagate. E l'apertura delle scuole superiori, fissata per il 14 settembre, è in bilico in quasi tutte le province siciliane. La prospettiva è di aprire parecchi istituti senza servizi essenziali come luce e acqua. I presidi hanno lanciato l'allarme nei giorni scorsi in una riunione riservata con l'assessore agli Enti Locali, Luisa Lantieri. Che ha allargato le braccia: «La Regione non sa dove trovare i finanziamenti. Lo Stato ci aiuti altrimenti l'apertura dell'anno scolastico resterà un rebus».
La miccia che ha fatto esplodere la polveriera sono state alcune diffide recapitate in pieno agosto ai presidi dai fornitori non pagati (soprattutto quelli di energia, acqua e telefoni). A quel punto, non sapendo come far fronte ai pagamenti, i capi d'istituto si sono rivolti alla Regione. Che però ai primi di agosto aveva già fallito l'obiettivo di trovare nuove risorse: la Finanziaria bis, che avrebbe stanziato 19 milioni, non è stata approvata per via di scontri politici e una nuova manovra non è prevista prima di fine settembre.
Da qui nasce l'emergenza, che più di tutti sta colpendo le province di Enna, Caltanissetta, Siracusa, Ragusa e Agrigento. A Palermo, Messina e Catania la nascita delle Città Metropolitane dovrebbe dare invece ossigeno a breve. «Quando esistevano le Province - spiega Adriana Rabita, leader dell'associazione dei presidi ennesi - le bollette venivano pagate da questo ente. Ora sono state fatte delle deleghe che scaricano tutta la responsabilità sui presidi, a cui però quest'anno non sono stati erogati i fondi necessari. Le utenze non sono state pagate nella maggior parte dei casi. Così le scuole non possono aprire».
Il problema riguarda gli istituti superiori, gestiti appunto dalle Province, mentre le medie e le elementari sono sotto il controllo dei Comuni e quindi «salve». Per protestare contro questa carenza di fondi i presidi ennesi stanno rimettendo al commissario della Provincia le deleghe per la gestione dei contratti di servizi.
L'emergenza è frutto del (traumatico) passaggio dalle Province ai Liberi Consorzi: dichiarate morte le prime, non sono ancora nati i secondi. Da inizio anno le scuole superiori non ricevono fondi. E nessuno sa come finanziarle in questa fase di transizione.
«Il problema delle bollette non pagate - spiega Maurizio Franzò, leader regionale dell'associazione dei presidi - riguarda tutte le province, anche se è più avvertito in quelle minori. Chi è riuscito a pagare le bollette, lo ha fatto utilizzando risorse che erano in cassa ma che erano destinate alla manutenzione ordinaria o, peggio ancora, alla didattica».
Franzò tende a escludere il rischio che qualche preside tenga i cancelli chiusi ma avverte: «Le bollette non verranno pagate e se, dopo le minacce, qualche fornitore andrà avanti nel progetto di tagliare molto a scelte drastiche è più che concreto. È la brutale conseguenza dell'ennesimo caso di cattiva gestione della cosa pubblica, dell'inerzia delle forze politiche che hanno rimandato l'approvazione delle indispensabili variazioni del bilancio regionale al «dopo ferie».
E così per evitare il rischio di tenere chiuse le scuole bisogna prepararsi a contenziosi giudiziari.
A Palermo l'emergenza dovrebbe avere ricadute minori: «Fino ad ora - spiega Gaetano Pagano, leader dell'associazione dei presidi palermitana - le bollette sono state pagate ma solo grazie ad anticipazioni di cassa. La situazione è comunque grave perché non ci sono più margini per anticipazioni. La Regione deve fare qualcosa».
I presidi hanno chiesto un incontro con il presidente della Regione prima dell'inizio dell'anno scolastico. Nell'attesa è la Lantieri che sta tentando di fare da argine alla protesta: «Stiamo provando a sbloccare in via amministrativa una parte delle risorse ma di certo non i 28 milioni che erano previsti per le Province in questa fase. Il problema è che l'Ars a inizio agosto non ha voluto approvare almeno questo stanziamento sganciandolo dalla Finanziaria bis prima che questa naufragasse. E un altro problema è che non sappiamo ancora come suddividere questi primi fondi fra le varie Province. Normalmente dovremmo privilegiare quelle minori perché le altre avranno altre risorse grazie all'attivazione delle Città Metropolitane ma in questa fase di gravi carenze dubito che qualcuno rinunci in favore di altri. Oltre a queste prime risorse non c'è un euro disponibile e l'Ars deve fare in fretta ad approvare la Finanziaria bis. Anche perché non tutti i soldi disponibili andranno alle scuole visto che bisogna anche pagare gli stipendi dei dipendenti delle Province».

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Persone:
17 Commenti
Peppe
30/08/2016 15:46
La buona scuola che non esiste.....
Santana
30/08/2016 15:54
Chissa' come saranno dispiaciuti gli studenti...
virtuoso
30/08/2016 16:12
Intanto diminuiamo gli stipendi deri presidi e dei dirigenti amministrativi; poi eliminiamo tutti i progetti e limitiamo lo studio alle materie scolastiche; poi tagliamo drasticamente privilegi e stipendi ai regionali; poi riduciamo all'osso gli stipendi di tutti i burocrati e consulenti; poi riduciamo all'osso gli stipendi dei politici e di tutti i militari ufficiali ed infine ..... MI AVETE CAPITO. TROPPI SOLDI NOSTRI IN MANO A INCOMPETENTI ED INCAPACI.
Davide
30/08/2016 17:02
La scuola è finita andate in pace AMEN
Marco Mauceri
30/08/2016 16:24
Ma in cosa consiste la buona scuola? Nel prendere i prof siciliani e mandarli al nord Italia
giovanni
30/08/2016 16:31
Le cose vanno così male che non hanno i soldi per pagare le bollette della luce. A questo punto i ragazzi non andranno a scuola. Non ci credo. Alla fine da qualche parte spunteranno i soldi. Pericolo cessato. Avanti con il prossimo problema. Quanto si è approssimativi. Tutto è rimandato all'ultimo minuto, un giallo all'ultimo respiro, che bell'aria che si respira, che entusiasmo, che povertà.
Rosy
30/08/2016 17:36
Invece dicregalare 80 milioni di euro all'anno per pagare sussidi non hai poveri bensì agli ex Pip si potrebbero pagare tutte le bollette delle scuole della ' Sicilia.
Fabrizio
30/08/2016 17:43
Ecco le conseguenze delle riforme renziane come l'abolizione delle province. Il mondo è molto diverso da come lo si descrive nei twitt. Ringraziamo Crocetta che attuando lo Statuto avrebbe potuto rifiutarsi di recepire la scellerata riforma Del Rio. Ringraziamo sempre Crocetta per avere firmato con Renzi un accordo di rinuncia a più di 7 miliardi di nostre tasse che rimarranno a Roma invece che ritornare in Sicilia. Sai quante bollette di luce delle scuole potevamo pagare con quelle somme!!!
Vittorio
30/08/2016 17:55
E VVAI.... Matteo!!!!
ninonormale
30/08/2016 19:19
La scuola , come tutte le strutture di interesse generale , dovrebbero essere obiettivo di funzionamento e messa in sicurezza primario , ma per la nostra mentalita e il nostro atteggiamento allergico alle regole è esattamente il contrario .
Santana
30/08/2016 23:32
Ma che c'entra? I figli dei ricchi si possono permettere scuole ed universita' private. E i figli dei poveri che si arrangino ! Sono poveri, quindi non stiano a rompere piu' di tanto.
Antonio 2
30/08/2016 20:16
State sereni, ci pensa il Faraone (sic)!
Libero
30/08/2016 21:20
Penso che state scherzando!!!!!! Dopo che gli istituti chiedono ai genitori sotto forma di contributo somme per l'acquisto di materiale di cancelleria, carta igienica, etc...... Ora la luce è altro, ma siamo arrivati a questo punto, l'assessore lamenta la non approvazione della finanziaria bis da parte dell' assise regionale e neanche di un emendamento, ma questo non giustifica nessuno. Solitamenta in altri ambiti si rientra per affrontare situazioni di urgenza in questo caso la casta non si scomoda. Sono in vacanza e quindi "vi basta sapere"questo. Prima lezione, si continuerà prossimamente quanto crocetta rientrerà dalle ferie e i signorotti del pd finiscono la festa dell'unità.
Libero
30/08/2016 21:44
Ahhhh dimenticavo, ma i 5 stelle non si sentono, spero che almeno loro trovino un po' di tempo e voglia per incalzare il governo, prima che inizi la loro di kermesse a Palermo. Comunque attendo con fiducia il grande sottosegretario Faraone che sicuramente avrà qualcosa da dire.
tio pepe
30/08/2016 21:59
Perché non fare dei Progetti con l'Unione Europea su come trovare i soldi? Impianti eolici, pannelli solari, etc..invece i Prof. preferiscono progetti sulle uova delle farfalle, sul sesso degli Angeli r così via.
Uno
30/08/2016 22:40
Dove si e' arrivati , peggio del terzo mondo, pure i chiodi scumpareru !!!!
Francesco austria
31/08/2016 08:41
L'importante che si pagano i loro stipendi gli straordinari e le cavolate varie. Se un preside non è capace di gestire i soldi dovrebbe andare a casa
Claudio
31/08/2016 09:55
Ma che ridere! I nomadi alla Favorita hanno acqua e luce gratis e le scuole no! Ma in quale cavolo di Paese viviamo?
tio pepe
31/08/2016 10:02
Perché non fate una ricerca sui Progetti Pin, Pon, Ping, finanziati alle Scuole? Vi sbellicherete dalle risate. .